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Cosa aspettarsi dal nuovo Dpcm

Indiscrezioni e anticipazioni continuano a trapelare

Come successo dal primo dpcm di marzo si susseguono sempre, prima dell’uscita di un nuovo decreto, voci e indiscrezioni su quelli che saranno i provvedimenti tesi a contenere e piagare la curva dei contagi.

La situazione Covid 19 peggiora costantemente in tutta Europa (praticamente già in lockdown) e in Italia dove tra lunedì 2 novembre e martedì 3 si aspettano provvedimenti.

Si va per una sorta di lockdown, non come a marzo, ma che possa comunque ridurre i movimenti e introdurre a livello locale delle chiusure.

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Si parla così di limitare lo spostamento tra regioni, di imporre zone rosse nelle aree dove l’indice Rt supera l’1,5, la chiusura dei centri commerciali nel weekend e il coprifuoco anticipato tra le 21 e le 20.

Come ha anticipato il ministro dei Beni Culturali, Franceschini, a “Che Tempo Che Fa“, chiuderanno anche i musei che invece erano rimasti aperti a differenza di teatri e cinema e si va per la didattica a distanza alle superiori e alle medie con lezioni di presenza alle elementari.

Il decreto sta slittando visto il braccio di ferro tra Governatori, che chiedono provvedimenti a livello nazionale e il premier Giuseppe Conte che preferirebbe imporre restrizioni localmente.

 

 

 

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