Salone del libro di Torino, le proteste pro Palestina con Zerocalcare che ha raggiunto la protesta fuori i cancelli
Sabato 11 maggio 2024, un gruppo di manifestanti pro Palestina ha interrotto il Salone del Libro di Torino, sfondando i cancelli e irrompendo all’interno dell’area espositiva. La protesta, denominata “Tutti gli occhi su Rafah“, aveva l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sulla situazione nella Striscia di Gaza e sul recente conflitto israelo-palestinese.
Secondo le testimonianze, circa un centinaio di attivisti hanno preso parte alla manifestazione, radunandosi all’esterno del Lingotto Fiere, dove si svolge la fiera letteraria. Dopo aver urlato slogan e lanciato alcuni fumogeni colorati, un gruppo di manifestanti ha forzato l’ingresso, spingendo contro le transenne e i cancelli di sbarramento.
Le forze dell’ordine sono intervenute prontamente per allontanare i manifestanti dall’area e ripristinare l’ordine. Non si sono registrati feriti, ma gli scontri hanno causato alcuni momenti di tensione tra i manifestanti e la polizia.
Una delegazione di cinque rappresentanti dei manifestanti è stata poi autorizzata a entrare nel Salone del Libro per esporre le loro ragioni e consegnare un manifesto. La protesta ha comunque provocato disagi agli organizzatori e ai visitatori della fiera, costringendo alla chiusura temporanea di alcuni padiglioni.
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Anche Zerocalcare ha poi raggiunto il presidio pro Palestina fuori dall’ingresso dal Salone del libro di Torino. Il fumettista ha poi detto: “Da questa parte e dall’altra dei cancelli del salone siamo una nutrita rete di persone che lavorano al salone e che non potevano ignorare questa protesta che stava succedendo fuori. Le persone che hanno a cuore la questione palestinese non possono non essere qui, uno spazio che parla di cultura e attualità non può chiudere gli occhi sulla Storia con la S maiuscola, perché noi dovremo rispondere per tanto tempo al massacro che è in corso in Palestina. È la cosa più normale del mondo che questi temi vengano discussi in uno spazio come il Salone”.