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Arrestati madre e figlio: la famiglia di usurai prestava soldi agli imprenditori milanesi

Madre e figlio avevano continuato l’attività del padre deceduto. Prestavano soldi a persone in difficoltà, con interessi che in un anno arrivavano al 120%

Prestavano soldi a chi si trovava in difficoltà economica, con interessi spaventosi, che in un solo anno raggiungevano il 120%. 225mila il totale dei soldi dati in prestito e 7 le vittime, quasi tutti imprenditori del Milanese. Grazie alla denuncia di uno di loro, madre e figlio sono finiti in carcere per usura. Lunedì 18 luglio la donna, una 60enne italiana, e il figlio, 42 anni, sono stati arrestati a Corsico e Trezzano sul Naviglio dai carabinieri.

I due, entrambi di Corsico, lei incensurata e lui con un lavoro come operaio e un piccolo precedente per danneggiamento, sono accusati di usura aggrava e tentata estorsione per fatti avvenuti tra il 2017 e il 2021. A rivolgersi al capofamiglia, deceduto durante la prima ondata di covid, sono stati molti piccoli imprenditori della zona, che a volte chiedevano denaro per pagare i loro operai.

L’eredità dei prestiti è passata nelle mani degli altri componenti della famiglia, moglie e figlio. A garanzia del pagamento, le vittime dovevano consegnare un assegno bancario (senza firma e beneficiario) con l’importo della cifra presa in prestito maggiorata del 10%. A mettere fine a questa morsa è stato uno dei debitori che non riusciva più a pagare.  Madre e figlio, infatti, volevano recuperare liquidità per far fronte alle numerose richieste arrivate per via della crisi economica innescata dal covid. Gli investigatori analizzando le conversazioni telefoniche di madre e figlio hanno notato l’uso di nomi in codice e i numerosi messaggi inviati alle vittime. Nelle indagini sono state documentate anche le minacce e gli appostamenti sotto casa di cui è stato vittima l’imprenditore che ha sporto denuncia.

Antonio Cacciapuoti

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