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Giallo sul presunto Caravaggio: per Sgarbi potrebbe essere originale

Il giallo sul dipinto attribuito ad un seguace di Caravaggio, per Vittorio Sgarbi potrebbe essere originale e dal valore inestimabile

Era destinato ad essere venduto ad un’asta spagnola il dipinto raffigurante un Ecce Homo, attribuito ad un seguace del ben più famoso Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come Caravaggio. Il dipinto era inserito nel catalogo della prossima asta di Ansorena e figurava con la didascalia che lo indicava come un’Incoronazione di spine appartenente alla cerchia di José de Ribera, seguace del caravaggismo. La cifra di base d’asta era di 1.500 euro.

Fin qui tutto normale, fino a quando il quadro non viene ritirato dall’asta, che si svolge oggi, e lo Stato spagnolo vi applica dei vincoli, ovvero una volta acquistato, in dipinto deve rimanere entro i confini nazionali. Il dipinto, tuttavia, attira l’attenzione dei critici d’arte e si inizia a fare strada la convinzione che l’opera sia, in realtà, un’opera da attribuire proprio a Caravaggio.

A sostenere la tesi è stata per prima la storica dell’arte Maria Cristina Terzaghi, che a Repubblica aveva spiegato che alcuni dettagli dell’opera, soprattutto nel manto del Cristo, legavano l’opera ad altre di Caravaggio, in particolar modo alla Salomè custodita al museo del Prado a Madrid e al periodo napoletano del pittore. Quindi la storica dell’arte ne attribuisce la paternità al Caravaggio.

A farle eco c’è anche Vittorio Sgarbi, che al Corriere della Sera ha dichiarato, qualora il dipinto fosse attribuito a Caravaggio, che il suo valore potrebbe aggirarsi intono ai  100-150 milioni. Gli attuali proprietari hanno, infatti, ritirato l’opera dall’asta, che potrebbe essere venduta a privati o a musei. Inoltre, Sgarbi, sempre al corriere della Sere ha dichiarato la necessità di una perizia più approfondita: «Io la vedo, capisco che l’opera è di Caravaggio e penso, con l’aiuto di un finanziatore, di portarlo in Italia». L’attribuzione, oltre alle prime osservazioni sul panneggio, arriverebbe anche da alcune fonti documentarie, in cui lo stesso Caravaggio dichiara l’intenzione di dipingere il quadro.

Di tesi contraria, invece, è Nicola Spinosa, secondo cui l’opera non è attribuibile a Caravaggio e nemmeno a Ribera, ma ad un pittore caravaggesco di alto livello.

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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