Home » Per non dimenticare: 6 aprile 2009, il cuore dell’Aquila colpito da un terremoto

Per non dimenticare: 6 aprile 2009, il cuore dell’Aquila colpito da un terremoto

In quella data il cuore dell’Aquila smette di battere

Ieri, 6 aprile, c’è stata una cerimonia commemorativa organizzata all’interno della Scuola  per omaggiare e ricordare le 309 vittime, di quel terremoto avvenuto 12 anni fa. Rintocchi di campane, l’accensione di un simbolico braciere da parte di un vigile del fuoco , commozione, emozione e dolore hanno caratterizzato la commemorazione.

“Dobbiamo reimparare a vivere nella normalità”. Lo ha detto il sindaco de L’Aquila, Pierluigi Biondi

Sì perché dopo 12 anni è impossibile dimenticare e soprattutto non bisogna farlo.

Un breve giro nei ricordi di quel maledetto 6 aprile 2009

Il mattino del 06/03/2009 ci fu una scossa di magnitudo 6.3 il motivo per cui il cuore dell’Aquila smise di battere. Fece radere al suolo case, monumenti, edifici storici, ospedali, università. 309 furono i morti, 1600 i feriti e 80 mila gli sfollati. Praticamente l’apocalisse. Nei mesi a venire in arco di tempo si registrano oltre 35mila scosse, una media di una scossa ogni due minuti e mezzo. L’Aquila era già devastata ed era costretta ad affrontare la paura costante di un nuovo sisma.

Vogliamo ricordare insieme, alcune vittime note del sisma: Lorenzo Sebastiani, giovane rugbysta dell’Aquila Rugby, Lorenzo Cini, pallavolista in serie B e Giuseppe Chiavaroli, calciatore di eccellenza.

 

 

 

 

Chiara Paciello

Chiara Paciello nasce a Maddaloni nel 2001. Sin da bambina si dimostrava introversa e non aperta al mondo. In questo modo inizia a nutrire una forte passione per la scrittura in quanto l'aiutava a liberarsi del grande peso che l'affliggeva. Pubblica il suo primo romanzo nel 2020: "Oltre i confini della speranza" per una rivincita contro sé stessa. Il suo motto è: "Ricominciare è il verbo più affascinante che esista in quanto implica la possibilità di "cominciare" laddove si ha avuto paura di finire."

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto