Garantito il voto a Ilaria Salis per le Europee. La reazione del padre della donna in carcere da 15 mesi
Nei giorni scorsi il padre di Ilaria Salis aveva avanzato una nuova accusa allo stato ungherese, che non garantirebbe alla figlia il diritto di voto alle prossime europee.
Il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs ha fatto sapere che le sue affermazioni “non solo sono infondate ma travisano i fatti”.
Poi ha aggiunto: “La legge stabilisce che ai detenuti sia data l’opportunità di votare e gli istituti penitenziari sono tenuti a facilitare questo fondamentale diritto democratico”, aggiunge invitando il padre ad astenersi “da fake news volte a diffamare le carceri ungheresi e i professionisti che vi lavorano”.
Ilaria Salis è candidata alle prossime europee con Alleanza Verdi Sinistra, anche se attualmente è detenuta italiana è in carcere a Budapest da oltre 15 mesi. L’accusa che le viene mossa è quella di aver aggredito dei militanti neonazisti.
“Trovo singolare essere oggetto di questi commenti diretti del portavoce del primo ministro di uno Stato europeo, e non è la prima volta – ha replicato Roberto Salis – ma mi pare che ci sia una totale incomprensione del merito: per varie carenze, non so da chi dipendano, di fatto mia figlia non può votare. Mi aspetto che trovino il modo di garantire l’esercizio di diritti fondamentali dei cittadini europei”.
Leggi anche: SHORT NEWS, DALL’ITALIA E DAL MONDO: LE NOTIZIE DEL 14 MAGGIO IN UN CLICK
Il ministro Tajani ha poi detto: “Se è possibile farla votare, la faremo votare. Stiamo cercando di agevolare in ogni modo la possibilità per la Salis di votare”. Ma questo non basta a Roberto Salis. “Non è una concessione che il ministro fa a Ilaria, ma su tratta di garantire il rispetto dei diritti civili a qualsiasi cittadino”.