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Sorbillo: “Dovrò chiudere almeno quattro ristoranti”

Ha anche spiegato che in Campania sono vietate le consegne

Il momento di crisi economica ha colpito anche il mondo della ristorazione. A sollevare il problema nelle ultime ore è Gino Sorbillo, celebre pizzaiolo napoletano che chiede la possibilità di tornare a fare le consegne a domicilio, cosa che in Campania è stato vietato.

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Ad Ansa ha spiegato:

Parliamo di cibo appena cotto e consegnato in tutta sicurezza, abbiamo ideato una confezionamento con pellicola alimentare che avvolge la scatola della pizza, che verrebbe confezionata appena uscita dal forno a 100 gradi, creando una camera d’aria bollente di sicurezza.Parliamo di un trentina di pizze al giorno che nel week-end possono salire a 80-100 pizze. Numeri per i quali forse non varrebbe nemmeno la pena riaprire ma sarebbero un primo passo. Meglio avere la macchina che cammina a filo di gas, piuttosto che tenerla spenta per tre mesi e ripartire da zero. Questa chiusura danneggia paurosamente tutti, le piccole pizzerie ma anche i pizzaioli che hanno molti locali e pagano affitti alti in alcuni casi.

E poi non nega che anche i suoi ristoranti stanno vivendo delle ripercussioni che si verificheranno anche sul lungo termine.

Io stesso dovrò chiudere almeno quattro locali, quello sul lungomare di Napoli, che ha un affitto molto alto, e Zia Esterina al Vomero, ma anche due punti a Milano, credo Olio a Crudo e Zia Esterina. Per ora l’unica pizzeria che funziona regolarmente è quella di Tokio, dove si serve anche la pizza al tavolo.

In tutte le altre città d’Italia le consegne a domicilio sono consentite e ad esempio a Pasqua molti ristoranti milanesi hanno consegnato il pranzo a domicilio.

admindaily

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