Omicidio Sharon Verzeni: inviati al Ris 40 Dna raccolti tra amici, parenti e soccorritori. Ancora nessuna traccia dell’assassino
Ancora nessuna traccia dell’assassino di Sharon Verzeni, la donna di Terno d’Isola uccisa a coltellate mentre stava facendo la sua consueta passeggiata serale nella notte tra lunedì 29 e martedì 30 luglio scorsa.
I carabinieri analizzano anche le telecamere di sicurezza, ma nulla di concreto sembrerebbe emergere. Dunque, si è deciso di procedere con la stessa tecnica adoperata nell’omicidio di Yara Gambirasio, ovvero con la raccolta del Dna a teppato.
Sarebbero circa 40 i campioni prelevati tra parenti, amici e soccorritori della vittima. Tutti i campioni verranno analizzati dai carabinieri del Ris con le tracce che potrebbero essere riscontrate sugli indumenti della donna, sui campioni che sono stati prelevati durante l’autopsia e anche su alcuni coltelli recuperati nella prima fase delle indagini.
Non si esclude alcuna pista, si indaga a 360° nell’ambiente di lavoro, tra le amicizie e nell’ambito famigliare. Il compagno della donna è stato più volte ascoltato, ma il suo alibi sarebbe stato più volte confermato.
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«Spero prendano il colpevole: non per vendetta, ma perché non faccia del male a qualcun altro». Sono le parole di Bruno Verzeni, il padre di Sharon. L’uomo a la Repubblica ha detto: «Spero che trovino qualcuno, se esiste, che abbia il coraggio di dire quello che ha visto. Non riesco a darmi una spiegazione, nessuno poteva avercela con lei, non ha mai fatto male a una mosca», ha detto a colloquio con Rosario Di Raimondo.