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Primo Maggio: la festa dei lavoratori diventa riflessione e dibattito

Il Primo Maggio è sinonimo di festa, ma anche di riflessione sui problemi del lavoro. Per questo si mobilitano le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil

L’Italia si cura con il lavoro‘ è lo slogan scelto per il Primo Maggio dalle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, che in qualche modo hanno anticipato le mobilitazioni che oggi abbiamo visto a Torino e in altre parti d’Italia.

Le tre sigle sindacali sono scese in piazza a Terni, Passo Corese (Rieti) e presso  parlerà dall’Ospedale dei Castelli in località Fontana di Papa (Roma). Accanto ai segretari delle rispettive sigle sindacali, hanno manifestato delegati e operai, con le opportune distanze e precauzioni, per dare un segnale di fiducia sulla ripartenza del Paese. Si tratta di tre luoghi simbolo per il lavoro e diversi sono i temi trattati: dalla qualità del lavoro al Mezzogiorno.

Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, parla di questo Primo Maggio non “come una festa ma come una giornata di rabbia, non è una festa ma è una giornata di mobilitazione”. A tal proposito Maurizio Landini, leader della Cgil, aveva detto: “Non è un primo maggio normale, non è semplicemente una festa, quest’anno è una giornata di lotta e mobilitazione perché vogliamo rimettere al centro il lavoro, la sua capacità di cambiare le cose, la sua capacità di curare il Paese”.

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In un clima di dibattito e di confronto sereno, a Torino si è svolta una manifestazione parallela, come riferisce l’Ansa, in cui “una ghigliottina artigianale con fantocci con le facce di Draghi, Letta e Landini è stata allestita in piazza Castello, a Torino, dove si sono date appuntamento più di mille persone che hanno accolto l’invito di Usb, Potere al Popolo, No Tav e Rifondazione comunista. Atteso in piazza anche l’arrivo del corteo dell’area antagonista e No Tav partito da piazza Vittorio Veneto”.

E con un tweet anche Papa Francesco è intervenuto sulla giornata, ponendo l’accento sulla necessità che nessuno resti senza lavoro: “Il lavoro di San Giuseppe ci ricorda che Dio stesso fatto uomo non ha disdegnato di lavorare. Imploriamo San Giuseppe Lavoratore perché possiamo trovare strade che ci impegnino a dire: nessun giovane, nessuna persona, nessuna famiglia senza lavoro!”.

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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