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Beirut, proteste contro il governo dopo l’esplosione

Il bilancio delle vittime è di 149 morti con oltre 5 mila persone ferite

L’esplosione del 4 agosto, a Beirut, in Libano ha scosso non solo la popolazione locale ma tutto il mondo. Le immagini della violenta esplosione, avvenuta vicino al porto della città sono diventate virali e hanno destato anche parecchie polemiche.

Secondo quello emerso fino a questo momento l’incidente potrebbe essere stato provocato dall’incendio di 2750 tonnellate di nitrato di ammonio.

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L’attuale bilancio è di 149 vittime e oltre 5 mila feriti. La città è stata devastata e le persone, a causa delle sostanze tossiche che si sono diffuse nell’aria sono state invitata a lasciare Beirut.

Si è così generata una notte di proteste con i cittadini scesi in strada, tra le macerie, a protestare contro il governo: in risposta le forze dell’ordine sono intervenute con i gas lacrimogeni e nonostante questo sono stati distrutti alcuni negozi e sono state scegliate pietre all’indirizzo degli agenti della polizia.

Molti incolpano il Governo di non essere stato in grado di fermare la crisi economica del paese e di aver condotto il Libano e la capitale a uno stato di degrado.

Intanto nelle ultime ore, a seguito delle indagini che continuano, è stato arrestato Hassan Qureitem il direttore del porto: nei giorni scorsi sono stati fermati anche 16 impiegati.

 

admindaily

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