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Natisone, Musumeci chiede una relazione sui soccorsi

Natisone, Musumeci chiede una relazione sui soccorsi. Si cerca ancora il terzo disperso

“Sarebbe bastato un minuto in più di tempo”. L’elicottero “E’ partito da una località troppo distante dal luogo della tragedia nel territorio di Udine”, è l’accusa che alimenta la polemica intorno ai soccorsi della tragedia del Natisone, dove sono morte due giovani donne e una terza persona è ancora dispersa.

“Protocolli d’intervento rispettati”, fanno sapere, ma il ministro Nello Musumeci ha comunque chiesto una relazione sui tempi di soccorso al prefetto di Udine, Domenico Lione. Anche i familiari delle vittime chiedo di conoscere la verità sulla tempestività degli interventi.

Oggetto di discussione è, ad esempio, se invece di attivare l’elicottero Drago dei vigili del fuoco, di stanza all’aeroporto Marco Polo di Venezia, non fosse stato più opportuno far alzare in volo l’elicottero sanitario della Sores Fvg, con tecnico del Soccorso alpino a bordo, operativo da Campoformido (Udine), che dista soltanto una manciata di minuti di volo da Premariacco.

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Sulla ricostruzione dell’accaduto, il sindaco di Premariacco, Michele De Sabata, ha reso noto che, da quanto gli è stato riferito da fonti accreditate, una delle ragazze non sapeva nuotare. Può essere stato questo il motivo per cui i ragazzi hanno evitato di guadare la lingua d’acqua formatasi alle loro spalle e che li aveva isolati. Intanto, continuano le ricerche per trovare il terzo disperso.

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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