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Short news, dall’Italia e dal mondo: le notizie del 4 giugno in un click 

Short news, dall’Italia e dal mondo: le notizie del 4 giugno in un click. il caso Natisone e la politica

Oggi, martedì 4 giugno, la cronaca vede in primo piano ancora la tragedia del Natisone, con l’apertura di una indagine per omicidio colposo. Poi la politica, con l’annuncio di Meloni di voler cambiare la legge sui migranti Bossi-Fini. Poi il clamoroso arresto dell’ultimo membro ancora libero della Banda della Magliana.

Natisone, aperta una inchiesta per omicidio colposo

“Abbiamo aperto un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti: in queste vicende, per procedere bisogna configurare responsabilità di tipo omissivo, non commissivo”, ha detto il Procuratore della Repubblica di Udine Massimo Lia, in conferenza stampa. “Condurremo tutti gli accertamenti del caso, per accertare se i soccorsi sono stati tempestivi. Mi preme, però, segnalare che, allo stato attuale, non ci sono elementi specifici che ci fanno andare in questa direzione, ma le verifiche sono in fase iniziale”, ha spiegato. “Esiste, in natura, anche la tragica fatalità”, ha aggiunto. E poi ha ribadito che l’inchiesta è stata aperta “per poter svolgere tutti gli accertamenti che saranno necessari per ricostruire i fatti, che non significa che in questo momento l’ufficio ha acquisito elementi per poter ipotizzare condotte negligenti. È una scelta tecnica di tipo procedurale, per poter svolgere con tutte le garanzie gli accertamenti per ricostruire i fatti. Tutto verrà verificato, acquisito e vagliato. Sia il discorso dell’elicottero utilizzato per i soccorsi, sia la cartellonistica che avvisa del divieto di balneazione e del pericolo di annegamento, sia soprattutto le tempistiche dal primo allarme all’arrivo dei soccorritori”.Il Procuratore di Udine ha poi spiegato che “Patrizia ha fatto quattro telefonate al numero unico di emergenza 112, l’ultima delle quali senza risposta”. “La prima chiamata è delle 13.29, le altre nei minuti immediatamente successivi. Dai primi accertamenti, tutto si è svolto in un arco temporale che si può quantificare grossolanamente in mezz’ora. Da una situazione di apparente tranquillità, fino a quel tumultuoso scorrere del fiume Natisone che poi li ha travolti”, ha aggiunto. Riguardo all’autopsia sui corpi delle ragazze, ha spiegato: “Siamo nella fase delle indagini preliminari, coi fatti che si stanno accertando in collaborazione con l’Arma dei carabinieri. Gli accertamenti sulle salme, la dinamica dei fatti, la documentazione che tutti abbiamo visto e l’esame esterno compiuto dal medico legale sui corpi, consentono, con ragionevole certezza, di individuare la causa del decesso nell’asfissia da annegamento e traumatismi vari. Si è ritenuto, dunque, sufficiente l’ispezione cadaverica esterna, anche per riconsegnare le ragazze ai famigliari, per procedere con il rito funebre”. “Tutto è stato acquisito – ha assicurato ancora il procuratore – compreso il cellulare della ragazza, che è ancora utilizzabile. I genitori non hanno formulato per ora richieste specifiche. Abbiamo già ascoltato tutti i testimoni, compresi i familiari, e dalla Romania non è pervenuta nessuna istanza”. “Verificheremo i protocolli, come sempre in Italia le competenze sono diverse a seconda si tratti di intervento sanitario o meno, di attività di soccorso immediato o ricerca. Non tutte le cose sono considerate analoghe. La richiesta della relazione urgente, sollecitata dal ministro Musumeci, l’ho letta sui giornali, ma non ho avuto contatti con la prefettura”, ha concluso.

Meloni, necessario cambiare la Bossi-Fini

La premier Meloni ha tenuto una informativa in Consiglio dei ministri e nella prima riunione dopo il G7 il governo passerà dalle parole al testo di legge per la modifica della legge Bossi-Fini, che regolamenta l’ingresso dei migranti nel nostro paese. Per Giorgia Meloni «il sistema è fallito» ed è urgente correre ai ripari, anche perché la criminalità organizzata starebbe approfittando delle falle del sistema per fare soldi, moltissimi soldi. Quale sia la soluzione individuata ancora non si conosce.

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Arrestato Marcello Colafigli, figura storica della Banda della Magliana

Marcello Colafigli, figura storica della Banda della Magliana, è stato nuovamente arrestato il 4 giugno 2024 a Roma, all’età di 70 anni. L’operazione, condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Capitale, ha portato all’arresto di 28 persone in totale, tra cui 11 in carcere, 16 agli arresti domiciliari e una con obbligo di firma. Colafigli, già condannato a diversi ergastoli e uscito più volte dal carcere, era in semilibertà dal 2020. Le indagini hanno rivelato che, nonostante la sua condizione, era a capo di un nuovo gruppo criminale dedito al traffico di droga. Tra le accuse a suo carico figurano associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, tentata estorsione e tentata rapina. Colafigli è considerato uno dei promotori storici della Banda della Magliana, banda criminale romana attiva tra gli anni ’70 e ’90, responsabile di numerosi omicidi, sequestri di persona, estorsioni e traffico di droga. È stato condannato, tra l’altro, per il sequestro e l’omicidio del duca Massimo Grazioli Lante della Rovere, considerato il primo grande crimine della banda, e per l’omicidio, come mandante, di Enrico De Pedis, avvenuto a Roma nel 1990.

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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