25 Aprile, il ministro della Giustizia Carlo Nordio sul Codice penale: “È un codice tra virgolette fascista”
“Vorrei ricordare che il nostro codice penale, benché in parte riformato, è quello firmato da Benito Mussolini e Vittorio Emanuele III“.
A breve si festeggerà la festa di Liberazione – sottolinea Nordio -, una festa che celebra l’antifascismo ma dobbiamo ricordare che abbiamo ancora un codice firmato da Mussolini e Vittorio Emanuele III che tra l’altro gode di buona salute, mentre un codice intitolato a un eroe della Resistenza come Vassalli è stato demolito e mal interpretato, un altro paradosso del nostro Stato”.
Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che aggiunge: “È un codice tra virgolette fascista, sia pure scritto molto bene”. “
Il Codice penale italiano, entrato in vigore il 1° luglio 1931, è noto anche come codice Rocco, dal nome del Ministro di grazia e giustizia del Governo Mussolini che ne curò principalmente l’estensione, Alfredo Rocco.
Si tratta della codificazione e della principale raccolta di norme in materia di diritto penale nell’ordinamento italiano.
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E’ importante sottolineare che il codice penale italiano ha subito numerose modifiche e integrazioni nel corso degli anni, per tenere conto dell’evoluzione della società e dei principi giuridici.
Ad oggi, il codice penale italiano rappresenta un punto di riferimento fondamentale per il sistema giuridico italiano e continua ad essere oggetto di studio e dibattito da parte di giuristi e studiosi.