Medio Oriente, Borrell dopo la riunione dei leader del G7: “Oggi siamo nella parte di Israele, gli diamo il nostro sostegno, ma non dimentichiamo Gaza”
Si è conclusa una nuova riunione di gabinetto di guerra israeliano, la quinta dal lancio di droni e missili dall’Iran verso Israele. Lo rende noto la Cnn citando una propria fonte. Israele pensa che per il momento è il caso di mantenere l’Iran sulle spine ritardando la potenziale risposta all’attacco di sabato notte: “Lasciamo che si preoccupino”, hanno detto le fonti riferendosi agli iraniani, aggiungendo che la risposta di Israele potrà essere “all’interno o all’esterno dell’Iran”.
“Oggi siamo nella parte di Israele, gli diamo il nostro sostegno contro l’attacco iraniano e aumenteremo ed espanderemo il regime di sanzioni che abbiamo creato contro l’Iran rispetto alla Russia, per applicarlo ai gruppi vicini all’Iran basati in Medio Oriente”, ma “non dimentichiamo Gaza”, ha dichiarato l’Alto Rappresentante per la Politica estera comune europea, Josep Borrell, durante la sua conferenza stampa a Bruxelles al termine della riunione in videoconferenza del Consiglio Esteri dell’Ue.”Non dimentichiamo Gaza – ha detto -, perché non ci sarà stabilità regionale, non ci sarà possibilità di costruire una pace durevole nella regione, se il conflitto a Gaza continua; e soprattutto non verrà risolto il conflitto israelo-palestinese”.
“I leader del G7 – ha ricordato Borrell – hanno detto che dobbiamo lavorare per far cessare la crisi, che dobbiamo lavorare insieme per un cessate il fuoco immediato e sostenibile. Uso le parole su cui il Consiglio europeo si esprimerà domani. Dovremo focalizzarci, certamente, sulla liberazione degli ostaggi israeliani ancora rimasti, e sulla catastrofica situazione umanitaria a Gaza. Perché l’aumento del sostegno umanitario c’è stato, ma è ancora poco rispetto ai bisogni. Israele aveva promesso di riaprire i valichi per l’ingresso nella Striscia, ma il valico di Erez è ancora chiuso. Il numero di camion è cresciuto leggermente ma la drammatica situazione continua”.
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“E quando si chiede alla popolazione di Gaza di andare a Nord, è impossibile – ha sottolineato Borrell – per qualunque essere umano vivere là: non c’è acqua, non c’è elettricità, non ci sono fognature, non ci sono case; non c’è niente, è come la Luna. Se volevano rendere Gaza un posto in cui la vita umana non è possibile, nel Nord della Striscia ci sono riusciti. Mi chiedo come possa questa gente andare al Nord, anche se fosse raggiunto un accordo per renderlo possibile. Non vedo come 1,7 milioni di persone possano essere portate nel Nord” della Striscia, “quando là le condizioni di vita per un essere umano sono inesistenti”.