Short news, dall’Italia e dal mondo: le notizie del 3 aprile in un click. Il terremoto a Taiwan e molto altro
La giornata di oggi, mercoledì 3 aprile, si è aperta con la notizia del terribile terremoto avvenuto a Taiwan. Poi le parole del Papa durante l’udienza generale e il viaggio di Mattarella in Costa d’Avorio.
Taiwan, un terremoto di magnitudo 7.4 ha colpito l’isola
Un violento terremoto di magnitudo 7.4 ha colpito la costa orientale di Taiwan alle ore 7:58 locali (01:58 italiane) del 3 aprile 2024. Si tratta del sisma più forte degli ultimi 25 anni nell’isola. L’epicentro è stato localizzato a 18 km a sud-est della città di Hualien, circa 155 km a sud della capitale Taipei, ad una profondità di 34,8 km. La scossa principale ha provocato danni ingenti, soprattutto nella contea di Hualien. Numerosi edifici sono crollati o sono stati gravemente danneggiati, incluse scuole e ospedali. Si stima che centinaia di persone siano rimaste intrappolate sotto le macerie. Al momento, il bilancio provvisorio parla di 9 morti e 821 feriti. I soccorritori stanno lavorando senza sosta per estrarre le persone dalle macerie e prestare soccorso ai feriti. La situazione è ancora in evoluzione e il numero delle vittime potrebbe salire. Le autorità hanno diramato un’allerta tsunami, che è stata poi rientrata. Tuttavia, la popolazione è stata invitata a rimanere precauzionale e ad evacuare le zone costiere.
Papa Francesco parla di pace e giustizia
Nel corso dell’Udienza generale di oggi, Papa Francesco ha parlato dei concetti di giustizia e di Giusto:
“Tutti comprendiamo come la giustizia sia fondamentale per la convivenza pacifica nella società: un mondo senza leggi che rispettano i diritti sarebbe un mondo in cui è impossibile vivere, assomiglierebbe a una giungla. Senza giustizia, non c’è pace. Senza giustizia non c’è pace. Infatti, se la giustizia non viene rispettata, si generano conflitti. Senza giustizia, si sancisce la legge della prevaricazione del forte sui deboli, e questo non è giusto. Ma giustizia è una virtù che agisce tanto nel grande, quanto nel piccolo: non riguarda solo le aule dei tribunali, ma anche l’etica che contraddistingue la nostra vita quotidiana. Stabilisce con gli altri rapporti sinceri: realizza il precetto del Vangelo, secondo cui il parlare cristiano dev’essere: «“Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno» (Mt 5,37). Le mezze verità, i discorsi sottili che vogliono raggirare il prossimo, le reticenze che occultano i reali propositi, non sono atteggiamenti consoni alla giustizia. L’uomo giusto è retto, semplice e schietto, non indossa maschere, si presenta per quello che è, ha un parlare vero. Sulle sue labbra si trova spesso la parola “grazie”: sa che, per quanto ci sforziamo di essere generosi, restiamo sempre debitori nei confronti del prossimo. Se amiamo, è anche perché siamo stati prima amati. Nella tradizione si possono trovare innumerevoli descrizioni dell’uomo giusto. Vediamone alcune. L’uomo giusto ha venerazione per le leggi e le rispetta, sapendo che esse costituiscono una barriera che protegge gli inermi dalla tracotanza dei potenti. L’uomo giusto non bada solo al proprio benessere individuale, ma vuole il bene dell’intera società. Dunque non cede alla tentazione di pensare solo a sé stesso e di curare i propri affari, per quanto legittimi, come se fossero l’unica cosa che esiste al mondo. La virtù della giustizia rende evidente – e mette nel cuore l’esigenza – che non ci può essere un vero bene per me se non c’è anche il bene di tutti. Perciò l’uomo giusto vigila sul proprio comportamento, perché non sia lesivo nei riguardi degli altri: se sbaglia, si scusa. L’uomo giusto si scusa sempre. In qualche situazione arriva a sacrificare un bene personale per metterlo a disposizione della comunità. Desidera una società ordinata, dove siano le persone a dare lustro alle cariche, e non le cariche a dare lustro alle persone. Aborrisce le raccomandazioni e non commercia favori. Ama la responsabilità ed è esemplare nel vivere e promuovere la legalità. Essa, infatti, è la via della giustizia, l’antidoto alla corruzione: quanto è importante educare le persone, in particolare i giovani, alla cultura della legalità! È la via per prevenire il cancro della corruzione e per debellare la criminalità, togliendole il terreno sotto i piedi. Ancora, il giusto rifugge comportamenti nocivi come la calunnia, la falsa testimonianza, la frode, l’usura, il dileggio, la disonestà. Il giusto mantiene la parola data, restituisce quanto ha preso in prestito, riconosce il corretto salario a tutti gli operai – un uomo che non riconosce il giusto salario agli operai, non è giusto, è ingiusto – si guarda bene dal pronunciare giudizi temerari nei confronti del prossimo, difende la fama e il buon nome altrui”.
Al termine dell’udienza non è mancato l’appello alla pace e il pensiero ai 7 operatori umanitari morti in Palestina.
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Mattarella in visita ufficiale in Costa d’Avorio
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è in Visita Ufficiale nella Repubblica della Costa d’Avorio dal 2 al 4 aprile. La mattina del 3 aprile, il Capo dello Stato ha incontrato, al Palazzo Presidenziale di Abidjan, il Presidente della Repubblica della Costa d’Avorio, Alassane Ouattara. Dopo la cerimonia di benvenuto e gli onori militari, i due Presidenti avranno un colloquio cui seguiranno dichiarazioni alla stampa. Nel pomeriggio il Presidente Mattarella si recherà al Municipio per la cerimonia di consegna delle Chiavi del Distretto di Abidjan. Prima del Pranzo ufficiale offerto dal Presidente della Repubblica della Costa d’Avorio, Mattarella incontrerà il personale dell’Ambasciata d’Italia ad Abidjan e una rappresentanza della collettività italiana. Giovedì 4 aprile gli ultimi impegni del Presidente Mattarella in Costa d’Avorio: la visita all’impianto della stazione a terra del giacimento ENI di Baleine e, successivamente, al Complesso scolastico di Canal Vridi e alla Casa della Comunità di Sant’Egidio.