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Molfetta, 23enne scomparso il 15 febbraio è stato ucciso

Molfetta, 23enne scomparso il 15 febbraio è stato ucciso. Dario De Gennaro è stato vittima di un accoltellamento

Dario De Gennaro, 23 anni, era scomparso nel nulla, tant’è che i familiari ne avevano denunciato la scomparsa. Il suo telefono risulta irraggiungibile e di lui non si hanno più notizie dal giovedì 15 febbraio, fino a quando un 29enni, originario di Bisceglie, si è presentato spontaneamente presso i Carabinieri di Molfetta per costituirsi come autore di un omicidio.

Il corpo di Dario viene trovato senza vita nell’abitazione di un amico, quel 29enne reo confesso con cui la vittima aveva avuto un’accesa discussione la sera precedente. I militari dell’Arma giunti nell’abitazione del 29enne hanno rinvenuto il corpo di De Gennaro privo di vita.

Sono in corso le indagini per capire il movente della lite, che per ora resta ancora privo di spiegazioni. Il corpo del giovane era riverso a terra, visibili le tracce dell’accoltellamento.

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Sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, il quale ha dichiarato: «Questa accresciuta aggressività è preoccupante e tutti dobbiamo fare in modo di non veicolare modelli negativi di violenza ma di comprensione e rispetto della persona». Poi aggiunge il primo cittadino: «Abbiamo collaborato con carabinieri e autorità giudiziaria – afferma – auspicando una fine diversa. Siamo vicini ai familiari». 

Il vescovo di Molfetta,  Domenico Cornacchia, ha dichiarato: “Sconcerto e dolore per questo evento di brutale violenza. È la prima reazione che sentiamo tutti nel nostro cuore. Non doveva accadere! Non è possibile che un diverbio, un malinteso, un contrasto possano annientare una vita umana. Questo evento scuote profondamente le fondamenta della nostra comunità, gettando un’ombra di dolore e tristezza su tutti noi. All’inizio della Santa Quaresima, al Signore, chiediamo la forza del perdono e, per l’intera Città di Molfetta, il coraggio di esercitarsi nella misericordia e nella pacifica tolleranza. Aiutiamo i nostri giovani nel cammino del rispetto di tutti, anche del nemico e nella costruzione di un mondo in cui la vita umana sia rispettata e valorizzata. Che il Signore possa avvolgere con il Suo amore coloro che piangono la perdita della giovane vittima, offrendo loro conforto e forza per affrontare il difficile cammino che si troveranno ad affrontare. “Beati coloro che piangono, perché saranno consolati” (Matteo 5,4). Che queste parole ci ricordino che, anche dentro l’esperienza della sofferenza e della morte, c’è la promessa divina di consolazione per coloro che portano il peso della perdita di un essere umano”.

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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