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Stupro di Catania, i tre fermati negano ogni responsabilità

Stupro di Catania, i tre fermati negano ogni responsabilità. “Non sono stato io” avrebbero ripetuto al giudice

Dopo un riconoscimento all’americana la giovane vittima di stupro e il suo fidanzato 17enne hanno riconosciuto alcuni membri del branco che hanno violentato la 13enne di fronte al fidanzato immobilizzato.

Si tratta di tutti giovani egiziani ospiti di una struttura per immigrati. I tre fermati, due minorenni e un 18enne, ritenuti responsabili dello stupro e gli altri quatto del branco, si sono dichiarati estranei negli interrogatori di garanzia, davanti ai giudici per l’udienza preliminare. Avrebbero ripetutamente detto: “non sono stato io”. Un aiuto nelle indagini è arrivato da un connazionale dei giovani, che si è confidato con un operatore della stuttura ospitante e al quale ha detto di essere andato sul osto attratto dalle grida.

Tuttavia tracce di DNA dei due minori e del maggiorenne che sono stati individuati dalla vittima e dal fidanzato, sono state trovate sugli indumenti della ragazzina. Dunque, per i tre restano in carcere. Il giudice ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare mentre la decisione del gip distrettuale per gli altri quattro indagati è attesa per le prossime ore. 

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Nei confronti della ragazzina, del suo fidanzato 17enne e dei loro genitori intanto la Procura per i minori ha attivato una rete di sostegno psicologico.

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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