Cinque mesi dalla scomparsa di Kata, la madre beve di nuovo candeggina. Salvata dalla tempestività dei soccorsi
“Ogni giorno chiedo a Dio che si prenda cura di te, ovunque tu sia. Perdonami per non esser stata attenta in quel momento”, questo messaggio postato sui social dalla madre della piccola Kata anticipa di poco il nuovo atto lesionistico della donna, che ha per la seconda volta ingerito della candeggina.
Solo grazie al tempestivo intervento di soccorritori e carabinieri si sono potute scongiurare conseguenze peggiori. La donna aveva lanciato anche un appello a Papa Francesco: “Lui è il capo della Chiesa e la sua voce può entrare in tutte le case”.
Le indagini continuano e sembrano ritornare alla pista del racket delle stanze all’Astor. I sospetti dei familiari della piccola si concentrano su un “componente della banda rumena legata alla donna che gestiva il racket degli affitti” nell’ex albergo.
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Intanto, si sono concluse le rogatorie col Perù, dove sono state ascoltate in videoconferenza 14 persone che reputava potessero fornire informazioni utili sulla scomparsa di Kata. Tuttavia, nulla sarebbe emerso di rilevante. L’ipotesi degli inquirenti è possa esserci dietro una vendetta nei confronti dello zio materno o addirittura un rapimento con lo scambio di persona.