Incidente di Mestre, al via i primi rimpatri delle salme. Le spese a carico del comune di Venezia
«Il guardrail non rispetta l’attuale compendio normativo e il gestore della strada non poteva non saperlo e non può dichiarare che era a norma solo perché costruito molti anni fa». Questa la posizione dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada che ha presentato in procura un esposto sull’incidente avvenuto martedì sul cavalcavia di Mestre. «Spesso c’è superficialità da parte delle istituzioni nella loro gestione delle viabilità» riflette la presidente, Giuseppina Cassaniti.
Peluche, fiori, ghirlande, messaggi, palloncini vengono lasciate dai cittadini della zona dove è precipitato il bus che ha Mestre ha visto la morte di 21 persone, a ricordale anche 21 candele accese. Intanto, dall’obitorio dell’ospedale dell’Angelo di Mestre sono iniziati i primi rimpatri delle salme. Si attendono, forse già in giornata, gli esiti dell’autopsia effettuata sul corpo dell’autista del pullman, che probabilmente potrebbero emergere nel corso di un punto stampa in Procura.
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Lavora senza sosta lo Sportello unico del Comune di Venezia per velocizzare il rilascio delle pratiche per il rientro delle bare delle vittime, in particolare il passaporto mortuario. Scrive SkyTg24, che “i consolati stranieri stanno raccogliendo le diverse volontà delle famiglie, alcune delle quali sembrano preferire la cremazione a Venezia e la successiva consegna dell’urna con le ceneri. Su richiesta, il Comune si è già offerto di farsi carico delle spese di rimpatrio delle salme”.
