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Short news, dall’Italia e dal mondo: le notizie del 9 ottobre in un click

Short news, dall’Italia e dal mondo: le notizie del 9 ottobre in un click. Il 60° anniversario del Vajont e ancora la guerra in Israele

Questa nuova settimana di ottobre si apre con il ricordo della tragedia del Vajont, giunta al suo 60° anniversario. Lo scenario internazionale vede in primo piano le tensioni dopo l’attacco bellico di Hamas su Israele. Infine, l’appello di Teresa Guccini ai donatori di sangue.

Vajont, Mattarella sui luoghi del disastro

In occasione del 60° anniversario del disastro del Vajont, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato nei luoghi della tragedia. Il Capo dello Stato ha deposto una corona in memoria delle vittime del Vajont al cimitero di Fortogna. Successivamente è intervenuto alla cerimonia commemorativa nel corso della quale hanno preso la parola Massimiliano Fedriga, Presidente Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia e Luca Zaia, Presidente Regione Veneto. La cerimonia si è conclusa con l’intervento del Presidente Mattarella, in cui ha detto: “La tragedia che qui si è consumata reca il peso di gravi responsabilità umane, di scelte gravi che venivano denunziate, da parte di persone attente, anche prima che avvenisse il disastro. Assicurare una cornice di sicurezza alla nostra comunità significa saper apprendere la lezione dei fatti e saper fare passi avanti”.

Israele, sempre più critico lo scenario dopo l’attacco di Hamas

Il ministro dell’Energia Israel Katz h annunciato di aver dato istruzioni alle autorità di tagliare l’acqua alla Striscia di Gaza. «Ho dato ordine di interrompere immediatamente la fornitura di acqua da Israele a Gaza», ha dichiarato Katz in un comunicato, aggiungendo che il flusso di energia e carburante è stato interrotto due giorni fa. Il leader israeliano Netanyahu, ha dichiarato: «La risposta di Israele al massacro di Gaza cambierà il Medio oriente». Intanto, la vicenda assume contorni internazionali. Gli americani uccisi in Israele sono almeno nove. Lo riporta Cbs citando un portavoce del consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca. Tra gli ostaggi ci sarebbero anche persone di origine tedesca. Nessun italiano risulta coinvolto.

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Teresa Guccini ha rischiato di morire di parto

Teresa Guccini, figlia del cantautore Francesco, ha rischiato di morire di parto. A raccontarlo è stata lei stessa sui social, accompagnando una foto con un lungo post: «Questa foto è del 15 dicembre del 2022 ed è il momento esatto in cui sono ritornata, molto provata in ostetricia dalla terapia intensiva e ho rivisto il mio Pietro arrivato dalla neonatologia un giorno dopo la sua nascita. Ero letteralmente distrutta e a tratti senza memoria». Riferendosi a quanto accaduto da poco a Fedez, dice: «Scrivo queste righe ispirata da quanto accaduto a Fedez perché anche io senza i donatori di sangue non sarei qui a raccontare la mia storia ed è perciò doveroso ringraziarli. C’è un altro motivo per cui scrivo, ovvero l’limportanza del parto in strutture ospedaliere di attrezzate di terzo livello. La mia è stata una gravidanza perfetta e ho fatto un parto naturale, eppure, quando ho espulso la placenta ho avuto una emorragia gravissima stimata attorno ai 2200cc che mi ha fatto scendere l’emoglobina a 4. Avere l’emoglobina a 4 all’improvviso (il minimo è 12) significa essere a un passo dall’andarsene. Ci ho messo mesi a elaborare quanto accaduto perché nella gioia della nascita non ho pensato a me stessa. Sono stata portata immediatamente in sala operatoria e da lì non ricordo più nulla». Poi l’appello ai donatori: «Donare il sangue è fondamentale così come affidarsi a strutture organizzate per partorire perché durante un parto naturale possono accadere molte cose ed essere lontani da una rianimazione può far virare in peggio le cose. Partorire a casa può essere romantico ma non penso sia una scelta saggia per il proprio bene e per quello del vostro bambino in momenti in cui i secondi fanno la differenza. Io mi sono persa i momenti più belli, quelli di quiete dopo un parto naturale, quelli in cui ci si gode il proprio bimbo sulla pancia e ci si rende conto di una nascita ma posso dire di essere stata fortunata nella sfortuna. Ringrazio ancora tutto lo staff dell’ospedale e i donatori che mi hanno permesso di raccontarvelo».

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Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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