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Strage di Brandizzo, un nuovo video al vaglio degli inquirenti

Strage di Brandizzo, un nuovo video al vaglio degli inquirenti che mostrerebbe una prassi lavorativa abbastanza consolidata

La testimone della strage di Brandizzo, dove hanno perso la vita 5 operai, è una dipendente delle Ferrovie di 25 anni. La donna ha più volte lanciato avvertimenti telefonici rimasti inascoltati. “L’ho detto per tre volte: i lavori non dovevano cominciare perché era previsto il passaggio di un treno. Da me nessun via libera”. 

Non solo questo, ma al vaglio degli investigatori anche un nuovo video, in cui uno dei cinque operai morto dice pochi minuti prima della tragedia: “Ragazzi se vi dico ‘treno’ andate da quella parte eh?”.

Gli avvocati Enrico Calabrese e Marco Bona, legali delle famiglie di due delle vittime, si sono detti “molto dispiaciuti” per la diffusione del video, però aggiungono che “è assai utile per la ricostruzione della vicenda. Dalle immagini sembrerebbe emergere un modus operandi non occasionale, con direttive impartite ai lavoratori assai pericolose”. 

“Gli avvocati Enrico Calabrese e Marco Bona, difensori rispettivamente delle famiglie Laganà e Lombardo, in relazione al video diffuso nella giornata odierna da numerosi massmedia – è il testo di un comunicato stampa – intendono precisare che lo stesso era stato depositato presso la procura di Ivrea perché ritenuto un contributo importante per l’accertamento di eventuali responsabilità, e sono molto dispiaciuti che le immagini siano state divulgate a loro totale insaputa nonche all’insaputa della famiglia Laganà”.

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“Quanto al merito – prosegue la nota – si continua a ritenere il video assai utile alla ricostruzione della vicenda, posto che dalle immagini sembrerebbe emergere un modus operandi non occasionale con direttive impartite ai lavoratori assai pericolose per la sicurezza degli stessi. Il che fa sorgere dei dubbi anche sull’adeguatezza tecnica dei sistemi di comunicazione e di sicurezza. Sul punto e sulle relative indagini si ribadisce la totale fiducia nell’operato della procura di Ivrea”.

Gli investigatori stanno lavorando proprio sul chiarire una procedura di lavoro che sembrerebbe largamente diffusa: sembra che gli operai lavorassero spesso al di fuori dei tempi concordati e tra il passaggio di due treni per ridurre i tempi degli interventi. 

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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