Infermiera uccisa a Roma, sentito l’ex compagno, ma i sospettati sarebbero quattro
C’è già più di un sospettato per il femminicidio di Rossella Nappini, infermiera negli ambulatori dell’ospedale San Filippo Neri di Roma. Il corpo della donna, privo di vita e in una pozza di sangue, è stato rinvenuto intorno alle 17 di ieri, 4 settembre, nell’androne del palazzo dove viveva da circa un mese. La donna, madre di un ragazzo e di una ragazza, si era trasferita a casa della madre 80enne per accudirla.
La donna, 52 anni, sarebbe stata colpita all’addome da colpi di arma da taglio. Sarà l’autopsia a chiarire il numero di coltellate inferte alla vittima. Sul posto sono giunte le volanti della Squadra mobile, che hanno subito avviato le indagini, cercando l’arma del delitto, e mettendosi sulle tracce dell’ex compagno della donna. Rintracciato, l’uomo è stato portato in questura e posto ad interrogatorio. Sentito anche il padre dell’ex compagno. Sotto la lente degli investigatori altre due persone, tra cui un uomo magrebino, con cui la vittima avrebbe avuto una relazione.
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Chi conosce Rossella la descrive come una donna sensibile, dedita al sociale e molto orgogliosa e affezionata ai figli. Al momento dell’aggressione stava andando a fare la spesa. «Rossella voleva uscire per comprare qualcosa per mamma, non è giusto che sia finita così», racconta fra le lacrime la sorella della vittima prima di essere accompagnata in Questura per essere sentita. «Mi è sempre sembrata una persona perbene anche se la conoscevo solo di vista», spiega invece l’amministratore del condominio di via Alessio, Paolo Tedesco.
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