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Caso Cospito, nessuna revoca del 41 Bis, questo il parere della Procura di Torino

Caso Cospito, nessuna revoca del 41 Bis, questo il parere della Procura di Torino. Giorgia Meloni: “fu graziato ed ha sparato di nuovo”

Per Cospito la procura di Torino si è espressa negativamente sulla revoca del 41 Bis. L’anarchico è considerato altamente pericoloso perché dalle relazioni sui colloqui con i compagni di socialità sarebbero emersi legami con uomini appartenenti alla camorra, ’ndrangheta e Cosa nostra.

Nelle conversazioni ascoltate dagli agenti del Gruppo operativo mobile nel carcere di Sassari Cospito mentre parlava con lo ’ndranghetista Presta, avrebbe detto: «Sì, ma ormai un colpo di Stato non serve neanche più, neppure con il fascismo si otterrebbe qualcosa, bisogna proprio cambiare la società», ripondendo a Presta che lo incitava a «mantenere sempre l’andamento, altrimenti poi si dimenticano, bisogna sempre attirare l’attenzione, non è più come negli anni Ottanta».

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In un’altra frase l’anarchico avrebbe detto sempre a Presta: «Io sto male fisicamente, ma psicologicamente sono contento di quello che sto facendo; gliela faccio pagare, anche perché se nella situazione che sono mi succede qualcosa, questi qualcosa dovranno pur pagare».

L’avvocato di Cospito ha detto: “Dopo oltre 105 giorni di sciopero della fame la situazione è estremamente critica. Attendiamo le determinazioni ma qualcuno faccia sapere in tempi rapidi ad Alfredo Cospito se il provvedimento verrà revocato. Non c’è più tempo”, descrivendolo come un “uomo provato da questo lungo sciopero, che non mangia da più di cento giorni”.

Poi ha aggiunto: “Ha il grandissimo merito di avere messo sotto gli occhi di tutti l’abnormità dell’ergastolo ostativo e del 41 bis. Grazie a lui ora le persone sanno che i reclusi vengono torturati col 41 bis e in questo modo nessuno potrà permettersi di dire che non lo sapeva. Sta facendo un sacrificio, sì un sacrificio in primo luogo per lui perché l’ergastolo ostativo col 41 bis significherebbe una morte giorno dopo giorno, ma facendolo per lui ed essendo lui un animale politico, lo fa anche per tutti gli altri“.

A Dritto e Rovescio, la Premier Giorgia Meloni ha detto: “Una cosa interessante che non si è notata: Cospito nel 1991, già in carcere, decise di fare lo sciopero della fame, e venne graziato. Lo Stato lo ha graziato ed è andato a sparare a della gente. Non stiamo parlando di una vittima, per come la vedo io. È possibile che oggi ritenga che tornando a fare lo sciopero della fame, potrebbe…“.

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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