La riunione straordinaria del G20 sull’Afghanistan ha messo in evidenza le criticità del paese su cui è necessario intervenire subito
Si è svolto ieri il G20 straordinario dei leader mondiali per la crisi in Afghanistan. Nelle conclusioni il presidente Draghi ha sintetizzato quanto emerso nell’incontro.
“Innanzitutto, la mia sensazione è che ci sia una forte volontà di agire, di convergere e di agire immediatamente“. Così esordisce Draghi, che aggiunge: “C’è la sensazione che tutti noi siamo convinti che questa sia una vera crisi, una colossale crisi umanitaria, quindi la necessità di agire è immediata perché la situazione sta già peggiorando, e l’inverno sta arrivando“.
Poi parla della necessità di far fronte all’emergenza umanitaria ed evitare “il collasso economico dell’Afghanistan”. “Su questo aspetto – dice Draghi – la Banca Mondiale e il FMI sono gli attori principali, ma per chiunque voglia cooperare lì, questo è molto, molto importante“.
L’altro punto per Draghi è la necessità “di una fornitura di servizi pubblici, in particolare dell’istruzione e della sanità, anche in collaborazione con le organizzazioni internazionali“. A tutto ciò si aggiunge la lotta al Cosvid-19: “dovremmo essere pronti a fornire i vaccini e a sostenere una pronta ripresa della campagna di vaccinazione attraverso la struttura COVAX“.
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Non sono mancati passaggi per aiuti a donne e bambini e per la sicurezza del paese: “tutti voi avete sottolineato – dice Draghi – che l’Afghanistan non dovrebbe diventare di nuovo un rifugio per il terrorismo. Tale eventualità potrebbe destabilizzare non solo l’Afghanistan, ma l’intera regione, e forse anche il mondo intero“.
L’ultimo punto riguarda una “grossa lacuna da affrontare”, ovvero il vuoto istituzionale: “il governo talebano non ha mostrato capacità amministrative straordinarie. C’è un vuoto istituzionale e quindi, nella misura in cui il governo talebano è disposto ad accettare aiuto, una linea d’azione cruciale è quella della ricostruzione delle istituzioni”.