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L’immunologo Mantovani: “Non dobbiamo mai abbassare la guardia”

È direttore scientifico dell’Ircs Humanitas

L’Immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Irccs Humanitas (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) al magazine di Assolombarda, Genio & Impresa,  ha parlato del percorso alla normalità e dell’inizio tanto discusso e agognato di questa fase due.

La situazione, secondo le parole di Mantovani sarebbe in lieve miglioramento:

Grazie al confronto con i colleghi in trincea ho la netta percezione che la pressione sui pronto soccorso e sulle terapie intensive si sia effettivamente allentata. Dal mio punto di vista ora la sfida è come accompagnare la ripartenza, consapevoli che dovremo convivere ancora per molto tempo con le misure di distanziamento sociale.

Non è mancato nemmeno un riferimento ai vaccini: sono tanti gli studi che si stanno portando avanti, da quello inglese dell’università di Oxford fino a quello romano dell’Ospedale Luciano Spallanzani.

Ci sono centinaia di candidati vaccini nel mondo, ma in un contesto come questo ogni previsione è un azzardo. Una volta scoperto il vaccino bisognerà renderlo disponibile per centinaia di milioni di persone. In un report sul Covid- 19 dell’Accademia dei Lincei al quale ho contribuito, si parla di 18 mesi, una tempistica verosimile.

In questo periodo di ripresa le aziende, come spiega Mantovani, si stanno attrezzando per sviluppare test sierologici e per salvaguardare la salute dei proprio dipendenti e sulla patente di immunità di cui si è tanto discusso in questi giorni, ovvero sugli anticorpi presenti sulle persone guarite chiarisce:

Per chi esce dall’ospedale dopo la malattia ed è negativo al virus, il test sierologico può costituire un foglio rosa, di certo non una patente. Dobbiamo ricordare alcune cose sugli anticorpi: non sono da soli un test diagnostico, visto che la risposta contro questa malattia è molto lenta e la loro presenza.

Infine il monito a stare attenti, soprattutto in questa prima fase di riapertura.

Non dovremo mai abbassare la guardia: le partite si chiudono al novantesimo, a volte ai supplementari o persino ai rigori. Se si abbassa la guardia perché si crede di aver vinto, la fatica fatta fino ad ora sarà vanificata, dobbiamo continuare ad assumere atteggiamenti responsabili. Il nostro Paese ha una struttura familiare molto salda e richiede ai più forti della nostra popolazione un esercizio maggiore di responsabilità, per proteggere se stessi e i più deboli.

admindaily

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