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Caso Ilaria Salis, Tajani riferisce alla Camera

Caso Ilaria Salis, Tajani riferisce alla Camera: la detenzione di Ilaria Salis è “in netto miglioramento”

Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nella giornata di ieri, 8 febbraio, ha esposto alla Camera una informativa urgente sulla vicenda di Ilaria Salis. “L’Italia è la culla del diritto e l’azione del governo è sempre orientata al rispetto e dalla tutela del diritto nazionale, internazionale e comunitario. Il garantismo ispira il mio e il nostro agire per quanto riguarda il rispetto dei diritti dei detenuti, pregiudicati o incensurati, in attesa di giudizio o condannati: per noi, ciò che conta è sempre la tutela della dignità della persona”, ha detto Tajani.

Poi ha detto che le condizioni di detenzione di Ilaria Salis sono “in netto miglioramento”, aggiungendo: “evitiamo di trasformare una questione giudiziaria – regolata da norme nazionali ed europee ben definite – in un caso politico. Che regala sicuramente titoloni sui giornali, ma non fa il bene della signora Salis”.

La vicenda della signora Ilaria Salis rientra tra gli oltre 2.400 casi di connazionali detenuti all’estero. Per ognuno di essi, indipendentemente dal merito della loro situazione giudiziaria, ci adoperiamo per fornire assistenza e garantire il rispetto della dignità e dei diritti fondamentali. Così abbiamo fatto, fin dal primo giorno, per il caso Salis, ben prima che diventasse oggetto di polemiche politiche” ha affermato il ministro degli Esteri.

Il ministro ha poi riferito che “La prossima udienza” sul caso di Ilaria Salis, in arresto in Ungheria, “è stata calendarizzata per il 24 maggio e in tale occasione sarà chiamata a testimoniare anche la parte lesa”

“Le immagini della prima udienza processuale del 29 gennaio” sul caso di Ilaria Salis, “con l’imputata condotta in Aula in catenehanno giustamente colpito tutti noi, ma dal momento che è pratica purtroppo comune e prevista dalla normativa locale nel caso di reati più gravi connessi a violenza, lo stesso avvocato ungherese della detenuta non aveva mai incentrato su questo specifico aspetto una richiesta d’intervento da parte dell’Ambasciata” ha precisato il vicepremier. “L’esibizione delle catene in Aula dell’imputata, con le immagini trasmesse in televisione, ha avuto un forte impatto”, ha aggiunto Tajani, ricordando che “essa non appare in linea con lo spirito delle norme europee”.

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Le reazioni delle opposizioni non si sono lasciate attendere. “Un recluso in un paese straniero vede fatalmente compresso il diritto alla difesa e vive moltiplicata la condizione di vulnerabilità – ha detto il deputato Pd, già Ministro della Giustizia, Andrea Orlando – oltre alle pareti fisiche ci sono quelle dell’ estraneità al contesto, della lingua, della distanza dalla propria famiglia. Nonostante ci fossero tutte le ragioni per manifestare attenzione e per far sentire la presenza del nostro Paese nessuna azione  concreta o simbolica si è registrata. E quest’ignavia, signor ministro, si è trascinata sino a questi giorni ed è proseguita in queste ore. Lei, Ministro Tajani, ha citato Cesare Beccaria ma mi sembra che sul vostro vessillo abbiate messo Don Abbondio”.

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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