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Omicidio di Rosa Alfieri, ecco le condanne inferte

Omicidio di Rosa Alfieri, confermato l’ergastolo dalla Corte di Assise di Appello di Napoli all’imputato reo confesso

Rosa Alfieri, 23 anni, è stata uccisa il 1° febbraio 2022 a Grumo Nevano, in provincia di Napoli. Il suo corpo è stato trovato nell’abitazione del vicino di casa, Elpidio D’Ambra, dal padre della vittima, che si era recato nell’appartamento per cercarla dopo che non aveva fatto rientro a casa.

L’autopsia ha accertato che la giovane è stata strangolata e soffocata. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, Rosa Alfieri si era recata a casa di D’Ambra per un caffè. I due conoscevano da tempo e avevano una relazione sporadica. Durante l’incontro, D’Ambra avrebbe tentato di abusare di lei, ma la giovane si sarebbe ribellata. L’uomo, allora, l’avrebbe strangolata e soffocata con un cuscino.

D’Ambra, inizialmente, ha negato ogni responsabilità, ma poi ha confessato l’omicidio. È stato arrestato e rinviato a giudizio per omicidio volontario aggravato dalla violenza sessuale. Il processo si è concluso il 28 febbraio 2023 con la condanna all’ergastolo per D’Ambra. La sentenza è stata confermata in appello il 2 agosto 2023.

L’omicidio di Rosa Alfieri ha suscitato una forte indignazione nell’opinione pubblica. La giovane è stata uccisa per essersi ribellata a un tentativo di violenza sessuale, un atto di femminicidio che ha portato all’arresto e alla condanna dell’autore.

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Ora è stata confermata dalla Corte di Assise di Appello di Napoli la condanna all’ergastolo per Elpidio d’Ambra, reo confesso dell’omicidio. In una dichiarazione spontanea ha chiesto nuovamente perdono alla famiglia di Rosa, con una dichiarazione spontanea: “Non stavo bene ero sotto l’effetto del crack e della cocaina. Dopo l’omicidio sono scappato perché nel condominio dove abitavo c’erano anche tanti familiari della povera Rosa e temevo che mi avrebbero ucciso”.

Il caso di Rosa Alfieri è un monito per tutte le donne e un invito a denunciare ogni forma di violenza, anche quella più subdola, come un tentativo di violenza sessuale.

Foto di miami car accident lawyers da Pixabay

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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