Short news, dall’Italia e dal mondo: le notizie del 12 dicembre in un click. L’italiano aggredito da uno squalo e la cronaca
Un giovane ventenne italiano è stato attaccato da uno squalo in Australia. L’animale gli ha strappato il piede. Necessaria l’amputazione di una parte di gamba. La cronaca in Italia vede la svolta sul caso dei due coniugi morti nel rogo a Bagno di Ripoli e un caso di violenza domestica ad Avellino.
Matteo Mariotti attaccato da uno squalo in Australia
Matteo Mariotti, 20 anni, è stato attaccato da uno squalo in Australia durante un tuffo in mare. Il giovane è in Australia per un viaggio di studio e lavoro. Dopo il tragico incidente, gli è stata amputata la gamba sinistra dal ginocchio in giù, ma nonostante ciò non ha perso la vitalità. Scrive sui social: “voi siete i miei eroi. Pensavo di non rivedervi mai più. Se non ho staccato la spina e non sono rimasto in acqua è perché mi mancate e voglio tornare a casa da voi”. «Erano le 16,30 di venerdì e avevo appena saputo che mio nonno Giovanni era morto. Avevo bisogno di rilassarmi e ho pensato di fare un bagno non lontano dalla riva. Ho preso una piccola telecamera per riprendere i pesci, ma dopo qualche passo ho sentito una terribile fitta a un piede», ha detto il ragazzo alla Gazzetta di Parma. «Matteo si trovava sulla spiaggia 1770, una nota località del Queensland, in circa un metro d’acqua», racconta al Corriere.it Michele Mariotti, il padre del 20enne. «Non ha visto arrivare il pescecane, forse uno squalo tigre o uno squalo leuca, frequenti in quella zona, che lo ha aggredito da dietro per tre volte», racconta. «In pochi secondi l’aveva già trascinato in acqua alta per divorarlo come fanno con le prede. Lo so perché ho fatto immersioni in varie parti del mondo e mi sono trovato in mezzo agli squali. Matteo è stato forte, freddo e coraggioso: con le mani ha aperto la bocca allo squalo per togliere la gamba».
Bagno a Ripoli, novità sulla coppia morta nel rogo di casa
C’è una svolta nell’indagine sull’incendio scoppiato in un’abitazione a Bagno a Ripoli (Firenze) lo scorso 5 dicembre, dove morirono carbonizzati i coniugi Umberto Della Nave, 83 anni, e Dina Del Lungo, 81 anni. Secondo le indagini, la coppia non sarebbe morta a seguito del rogo ma sarebbe stata uccisa prima. Per camuffare il duplice omicidio, sarebbe stato appiccato il fuoco. I carabinieri hanno sottoposto un uomo a fermo d’iniziato di delitto. Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, l’indagato avrebbe picchiato a morte l’anziano e poi avrebbe strangolato la moglie. Ancora da chiarire l’eventuale movente. Il sospettato del duplice assassinio sarebbe un uomo della zona.
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Barricato in casa con la moglie che chiede aiuto al 112
I Carabinieri della Compagnia di Avellino hanno tratto in arresto un 31enne di origini marocchine, già noto alle Forze dell’Ordine, ritenuto responsabile di “Violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale e Maltrattamenti in famiglia”. L’episodio si è verificato nella tarda serata di ieri quando, a seguito di una segnalazione giunta al 112, la Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino disponeva in tempo reale l’invio di due pattuglie nel comune Rotondi dove erano state segnalate delle urla provenienti da un’abitazione. Qualche minuto e i Carabinieri – già di perlustrazione in quell’area nell’ambito della capillare attività di controllo del territorio – sono giunti sull’obiettivo indicato dove un uomo si era rinchiuso in casa impedendo ai militari di entrare ed accertarsi delle condizioni della donna fatta presumibilmente oggetto di violenze. Quest’ultima, approfittando di un momento di distrazione del convivente, riusciva ad aprire la porta. Nella circostanza l’uomo vista la presenza dei Carabinieri si scagliava contro di loro. È stato solo grazie alla prontezza di riflessi dei militari fatti segni dell’aggressione (che comunque uno è stato colpito, fortunatamente in modo non grave) e all’immediato intervento degli atri colleghi che l’azione non ha prodotto più gravi conseguenze. Una volta bloccato in un contesto di piena sicurezza e scongiurata dunque la possibilità di gesti inconsulti, l’esagitato è stato condotto in Caserma. D’intesa con la Procura della Repubblica di Avellino, il 31enne è stato arrestato e associato alla Casa Circondariale di Bellizzi Irpino. La donna veniva trasportata da personale del 118, presso l’ospedale Rummo di Benevento, per le cure del caso.