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Il padre di Filippo Turetta chiede scusa e perdono

Il padre di Filippo Turetta chiede scusa e perdono al padre e alla famiglia di Giulia Cecchettin

Gino e Nicola, rispettivamente i genitori di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, si sono scambiati un messaggio via WhatsApp. Il padre del giovane ha espresso all’altro la sua “vicinanza” e una richiesta di “perdono”. Il contatto tra i padri di vittima e carnefice, spiega l’avvocato difensore di Filippo, è stato di solidarietà.

L’uomo ha poi aggiunto: «mio figlio dovrà pagare per quello che ha fatto». I due non si sono incontrati personalmente, ma «Prima o poi lo farò, ma devo trovare la forza» fa sapere il padre di Turetta.

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Andrea, lo zio di Giulia, ha chiamato Nicola Turetta, perché non riusciva a vederlo tra la folla, la sera della fiaccolata per Giulia: «Ci siamo sentiti un attimo, al cellulare. Poi lui è scoppiato a piangere, mentre ci chiedeva scusa e perdono». L’avvocato della famiglia Turetta, Emanuele Compagno, spiega che quel breve testo inviato per telefono «senza formalismi» è frutto di un gesto quasi di impulso, così come la presenza del padre di Filippo alla fiaccolata della scorsa notte: «Sono un modo per dimostrare e confermare da parte nostra il rispetto reciproco, come era stato nei giorni precedenti e anche dopo il ritrovamento del corpo di Giulia».

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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