Short news, dall’Italia e dal mondo: le notizie del 14 novembre in un click. I minatori intrappolati in India e la scomparsa dei due ex fidanzati
Il crollo improvviso di un tunnel in una miniera nel Nord dell’India trattiene 40 minatori da domenica mattina. Poi la cronaca italiana con la scomparsa dei due ex fidanzati nel Veneziano e l’intervista al femminicida agli arresti domiciliari per obesità.
India del Nord, 40 minatori bloccati in un tunnel
Sono quaranta i minatori bloccati in un tunnel da domenica mattina nel Nord dell’India. Secondo quanto si apprende starebbero tutti bene e sarebbero stati rifocillati con acqua e cibo, ma le operazione di salvataggio potrebbero ancora durare a lungo. Le squadre di soccorso stanno lavorando per aprire un varco di salvataggio in una zona composta da detriti. Il crollo del tunnel è avvenuto a circa 200 metri dall’ingresso. L’incidente è avvenuto a Uttarakhand, uno stato nel nord dell’India. Bloccati da circa 48 ore, i minatori sono riusciti a comunicare con l’esterno: “Tutti i 40 lavoratori intrappolati all’interno del tunnel sono al sicuro”, ha detto all’AFP Karamveer Singh Bhandari, un comandante senior della National Disaster Response Force.
Ex fidanzati scomparsi, in corso le ricerche
Continuano senza sosta le ricerche dei due ex fidanzati scomparsi dal veneziano lo scorso 11 novembre. Secondo quanto scoperto fino ad ora, tra i due giovani ci sarebbe stata una lite, segnalata da un vicino di casa della giovane, che ha chiamato i carabinieri. Al loro arrivo, l’auto con a bordo i due giovani erano già andati via. Dopo la denuncia di scomparsa sono iniziate le ricerche dei due giovani anche con squadre speciali. Sotto la lente degli investigatori anche il ritrovamento di nove chiazze di sangue in una zona industriale, in cui sarebbe stata vista transitare la macchina dei giovani. La zia delle giovane ha lanciato un appello, affinché ritornino a casa.
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Femminicida rilasciato perché obeso intervistato a Canale 5
Dimitri Fricano agli arresti domiciliari nonostante la condanna a 30 anni per il femminicidio della fidanzata Erika Preti ha rilasciato una intervista a Pomeriggio 5: «Io non vivo più da sei anni e chiedo scusa ai genitori e ho già chiesto scusa anche in carcere, in sede di giudizio. Io sono uscito di testa e sono diventato duecento chili – ha raccontato mentre i genitori di Erika ascoltavano in studio -. Io vivevo con la mia fidanzata e avrei pagato oro perché fossi morto io. Purtroppo, è andata al contrario». E ancora: «Non so cos’è successo. Vivo su una sedia a rotelle, non mi sono lavato per degli anni perché non ce la facevo, non ce la facevo a uscire dalla cella – ha detto ancora -. Non è che hanno mandato a casa un trentenne perché obeso e fumatore, io sono a rischio vita sine qua non est, cioè a rischio vita in ogni secondo della giornata». Lapidaria la replica dei genitori di Erika: «Quella è un famiglia pericolosa. O vengono ricoverati in psichiatria oppure dovrebbero finire tutti in carcere».