Amanda Knox chiede l’annullamento di una condanna per diffamazione. Patrick Lumumba si oppone alla richiesta
Amanda Knox ha chiesto l’annullamento della condanna a tre anni di reclusione per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba e legata al processo per l’omicidio di Meredith Kercher. “Lo ha fatto – si legge su Tgcom24 – con un ricorso in Cassazione sulla base di uno degli articoli introdotti dalla riforma Cartabia e dopo che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha riconosciuto la violazione dei suoi diritti di difesa nel corso dell’indagine”.
Patrick Lumumba si oppone alla richiesta di Amanda Knox “per rispetto della verità e della giustizia” e “Soprattutto nella memoria di Meredith Kercher”, ha detto attraverso il suo legale, l’avvocato Carlo Pacelli che lo rappresenterà anche in Cassazione. “Lumumba si è costituito da subito parte civile nei confronti di Knox e tale rimane in ogni atto processuale”, ha aggiunto l’avvocato.
Meredith Kercher, una studentessa inglese di 22 anni, fu trovata morta nella sua stanza da letto nella casa che condivideva con altri studenti a Perugia, in Italia, il 1º novembre 2007. Era stata uccisa con 47 coltellate, di cui 16 al collo.
Le indagini iniziali si concentrarono su Amanda Knox, la coinquilina americana di Meredith, e Raffaele Sollecito, il suo fidanzato italiano. I due furono arrestati il 5 novembre 2007 e accusati di omicidio, violenza sessuale e vilipendio di cadavere. Il processo di primo grado si concluse il 4 dicembre 2009 con la condanna di Knox e Sollecito a 26 anni di carcere ciascuno. La sentenza fu confermata in appello il 15 ottobre 2011.
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Nel frattempo, un terzo imputato, Rudy Guede, un cittadino ivoriano, fu condannato in primo grado a 30 anni di carcere per omicidio. Guede, che aveva già precedenti per reati sessuali, ammise di aver avuto un ruolo nell’omicidio, ma affermò di aver agito da solo.
Nel 2013, la Corte di Cassazione annullò la sentenza di primo grado nei confronti di Knox e Sollecito, ordinando un nuovo processo. Il nuovo processo di primo grado si concluse il 30 gennaio 2014 con l’assoluzione di Knox e Sollecito. La sentenza fu confermata in appello il 27 marzo 2015. La vicenda giudiziaria si concluse definitivamente il 26 marzo 2015, quando la Corte di Cassazione confermò l’assoluzione di Knox e Sollecito.
L’iter giudiziario sull’omicidio di Meredith Kercher è stato caratterizzato da numerose controversie. Le accuse contro Knox e Sollecito sono state basate su prove circostanziali e su testimonianze contraddittorie. La condanna dei due imputati in primo grado è stata criticata da numerosi esperti, che hanno evidenziato le numerose falle nelle indagini.
L’assoluzione di Knox e Sollecito in secondo grado e in Cassazione ha chiuso la vicenda giudiziaria, ma non ha messo fine al dibattito sul caso. La famiglia di Meredith Kercher ha sempre sostenuto che l’omicidio sia stato commesso da più persone e che Knox e Sollecito siano stati coinvolti.
Nel 2023, è stato pubblicato un documentario sulla vicenda, intitolato “Chi ha ucciso Meredith Kercher?”. Il documentario ha sollevato nuove domande sul caso e ha contribuito a riaccendere il dibattito.