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‘Il cimitero senza lapidi e altre storie nere’ di Neil Gaiman

Troll, streghe e poteri magici ne ‘Il cimitero senza lapidi e altre storie nere’ di Neil Gaiman. Una raccolta di racconti imperdibile.

Il cimitero senza lapidi e altre storie nere di Neil Gaiman è un panorama all’insegna dei lati oscuri che si palesano in forme sovrannaturali e fantasmagoriche.

Neil Gaiman è uno sceneggiatore televisivo e uno scrittore, è stato insignito del premio Hugo e Nebula. Per l’opera ‘Il figlio del cimitero’, ha vinto sia la Newbery che la Carnegie Medal.

Recensione

Torno questo venerdì con Neil Gaiman e la raccolta di racconti ‘Il cimitero senza lapidi e altre storie nere’. Ho scelto la raccolta di racconti per proseguire la panoramica all’interno della letteratura per ragazzi di questo autore, molto noto e fonte d’ispirazione.

Nel raccolta è contenuta una parte del libro che ho precedentemente recensito, ‘Il figlio del cimitero’ in cui si narra l’incontro tra il protagonista e la strega. In questo volume, agilissimo, godibile e fruibile sia dall’adolescenza che in età adulta, ritroviamo altre storie ‘nere’ e inquietanti che ci tengono compagnia come noi desideriamo. Ho affrontato la lettura seguendo la numerazione dei racconti e ciò che mi è piaciuta di più è l’ascesa delle sensazioni che i racconti rimandano.

Si parte da ‘Il cimitero senza lapidi’ in cui l’aspetto grottesco e oscuro è smorzato dalla personalità del protagonista che trova normale parlare con i fantasmi e vivere con loro. Si passa poi per ‘Il ponte dei troll’ e qui iniziamo a percepire qualche lato tenebroso che a gomitate e colpi di ipocrisia si fa spazio in un panorama tanto reale quanto onirico.

Il terzo racconto è ‘Non chiedetelo a Jack’, nome caro all’autore e che potrebbe far risvegliare il timore delle soffitte e dei giocattoli per bambini. Subito dopo ragnatele, ambienti tetri e bui la luce de ‘Come vendere il Ponte dei ponti’ ci acceca e ci accompagna in un vero e proprio labirinto di menzogne crudeli e burle pestifere.

I personaggi tra realtà e fantasia

Senza svelare i titoli dei successivi racconti, sottolineo come in tutti, soprattutto nel quinto e nel settimo le esperienze allucinanti dei personaggi si mischiano all’ironia e a una sorta di quotidianità dettata più dalle necessità, non tanto dal volere personale.

L’elemento contrasta egregiamente con l’impeto gioviale e giovanile di alcuni dei protagonisti dei racconti. Ho trovato interessante l’evidente spinta di alcune storie verso i mondi inesplorati della creatività e della fantasia senza lasciar da parte un vero e proprio amore per l’avventura, da trovarsi nel mondo oppure nelle pagine di un libro.

Redazione

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