Il Presidente del Consiglio ha visitato l’Hub vaccinale dell’Aeroporto di Roma Fiumicino
Ha fatto oggi, una delle sue rare apparizioni, Mario Draghi, Presidente del Consiglio che si è recato all’hub vaccinale dell’Aeroporto di Roma Fiumicino dove si è lasciato andare a un breve discorso sulle misure economiche e sulla situazione vaccini.
L’obiettivo è triplicare il ritmo di dosi giornaliere, contiamo su una forte accelerazione nelle prossime settimane, anche a seguito della recente approvazione del vaccino Johnson & Johnson – e poi sul caso AstraZeneca – È una decisione precauzionale che dimostra l’efficacia dei sistemi di farmacovigilanza. Il parere dell’Aifa, condiviso dagli scienziati, è che non ci sia alcuna prova che questi eventi siano legati alla somministrazione del vaccino.
Draghi ha ribadito come dovranno essere utilizzati tutti gli spazi disponibili per effettuare i vaccini: “Ci si potrà vaccinare non solo negli ospedali, ma anche nelle aziende, nelle palestre e nei parcheggi come questo di Fiumicino. In Italia sono già operativi 1694 siti vaccinali fissi e altri verranno individuati”.
E poi: “Per questo cambio di passo, avremo bisogno dell’aiuto di molti. Penso prima di tutto ai medici generali, specialisti e specializzandi, con cui abbiamo già sottoscritto accordi a tal fine. Ma anche ai medici competenti delle aziende, ai medici sportivi e agli odontoiatri. Il loro contributo è centrale per il successo di questa campagna, come lo è già stato in tutte le altre fasi della pandemia, ma fondamentale è la partecipazione di tutti i cittadini”.
Cita anche il Presidente Sergio Mattarella, che ha ricevuto la prima dose del vaccino in settimana all’Ospedale Spallanzani di Roma, per sollecitare tutti gli italiani a rispettare il proprio turno.
L’Italia ha scelto di cominciare la sua campagna vaccinale dal personale delle strutture sanitarie. Abbiamo poi proceduto a vaccinare nelle Rsa, dove vivono i nostri concittadini più fragili. Infine, abbiamo dato priorità agli ultra-ottantenni, insieme a chi opera nella scuola, nell’università e nel soccorso pubblico”, ha ricordato il premier. “Mentre completeremo la vaccinazione di queste categorie, procederemo rispettando un ordine dato dall’età e dalle condizioni di salute. A tutti, chiedo di aspettare il proprio turno, come ha fatto in maniera esemplare il Presidente della Repubblica. È un modo di mostrarci una comunità solidale, proteggendo chi più ha da temere per gli effetti della pandemia.
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