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Attacco dell’Iran a Israele. Teheran: “per noi finisce qui”

Attacco dell’Iran a Israele con centinaia di droni su Israele. Teheran fa sapere che: “per noi finisce qui”

La scorsa notte si è svolto l’annunciato attacco iraniano a Israele in risposta alle bombe sull’ambasciata iraniana a Damasco. Sono stati lanciati circa 500 droni e 150 missili su obiettivi sensibili israeliani.

L’ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite, Amir Saed Iravani ha inviato nel frattempo una lettera al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, spiegando che si tratta di “un atto di autodifesa” dopo che Israele ha attaccato la loro ambasciata in Siria all’inizio di aprile.

“Questa azione rientra nell’esercizio del diritto intrinseco dell’Iran all’autodifesa, come delineato nell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, e in risposta alle ricorrenti aggressioni militari israeliane, in particolare all’attacco armato del 1° aprile 2024 contro le sedi diplomatiche iraniane, a dispetto dell’articolo 2, paragrafo 4 della Carta delle Nazioni Unite”, ha detto, a quanto riporta l’agenzia Irna, l’ambasciatore iraniano, spiegando che “se il regime israeliano dovesse commettere nuovamente un’aggressione militare, la risposta dell’Iran sarà sicuramente e decisamente più forte e più risoluta”.

Iravani ha aggiunto: “Purtroppo, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha fallito nel suo dovere di mantenere la pace e la sicurezza internazionale, consentendo al regime israeliano di oltrepassare le linee rosse e violare i principi fondamentali del diritto internazionale. Tali violazioni hanno esacerbato le tensioni nella regione e minacciato la pace e la sicurezza regionale e internazionale. La Repubblica Islamica dell’Iran non esiterà a esercitare il suo diritto intrinseco all’autodifesa quando richiesto.

Israele, fa sapere che il 99% dei missili e droni lanciati contro Israele è stato intercettato. “Li abbiamo intercettati. Li abbiamo respinti. Insieme vinceremo”. Così ha scritto su X il premier israeliano Benyamin Netanyahu.

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Nell’attacco sarebbero stati colpiti solo obiettivi militari, ma l’Idf ha poi confermato che c’è un unico ferito: una bambina di 10 anni di un villaggio beduino nel deserto del Negev, ferita da una scheggia. Le sue condizioni sono critiche. La tensione resta alta, secondo il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari, “l’attacco non è ancora terminato”. 

Intanto è stata convocata dalla presidenza italiana del G7 per il primo pomeriggio di oggi una riunione in videoconferenza dei leader del G7 sull’attacco iraniano a Israele. E’ quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi. “La Presidenza italiana del G7 – si legge in una nota di palazzo Chigi – ha convocato, per il primo pomeriggio di oggi, una conferenza in collegamento a livello leader per discutere dell’attacco iraniano contro Israele”.

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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