Matteo Messina Denaro è morto, il boss aveva 61 anni. Per trent’anni è stato latitante e a suo dire è stato arrestato per colpa della malattia
Ricoverato all’ospedale de L’Aquila dallo scorso agosto per il peggioramento delle condizioni di salute, causate da un tumore al colon all’ultimo stadio, Matteo Messina Denaro è morto a 61 anni.
Il boss di Cosa Nostra, latitante dal trent’anni, aveva rifiutato l’accanimento terapeutico. Per questo motivo, quando è entrato in coma irreversibile, gli è stata sospesa l’alimentazione, ma non l’idratazione. Dopo la cattura, Messina Denaro è stato sottoposto alle cure del caso. Per la chemioterapia è stata allestita una infermeria nel supercarcere dell’Aquila dove era detenuto.
A seguirlo una equipe di oncologi e di infermieri del nosocomio abruzzese. Nei 9 mesi di detenzione è stato sottoposto a due operazioni chirurgiche legate alle complicanze del cancro. Prima di morire ha visto alcuni familiari stretti e dato il cognome alla figlia Lorenza Alagna, avuta in latitanza e fino ad ora mai riconosciuta.
Con la morte di Messina Denaro muoiono anche molti segreti, che il boss non ha voluto rivelare perché come lui stesso aveva detto ai giudici: «Io non ho mai infamato nessuno e morirò senza infamare nessuno, questo è Messina Denaro».
Leggi anche: MORTE DI GIORGIO NAPOLITANO, OGGI LA CAMERA ARDENTE
Il famigerato archivio di Riina potrebbe essere andato perduto per sempre se è vera l’ipotesi che fu prelevato da Messina Denaro prima della perquisizione nel covo del suo predecessore.
Messina Denaro ha sempre negato tutto, dicendo ai pm di non essere mafioso ma di «conoscere la mentalità dei mafiosi» per via dell’ambiente dove è nato e cresciuto. Per avvalorare la sua tesi, Messina Denaro ha detto che se lo fosse stato così gli inquirenti non avrebbero trovato i “pizzini” su cui stanno ancora lavorando.
