Gerusalemme, attentato davanti ad una Sinagoga: morte 7 persone e una decina sono rimaste ferite. Manifestazioni di giubilo in alcune città
Una notte di sangue a Gerusalemme in pieno shabbat. Un uomo, di origini palestinesi, ha aperto il fuoco contro le persone che si stavano recando ad una sinagoga nel rione di Neve Yaacov a prevalenza ortodossa. Nell’attacco sono morte sette persone e una decina sono rimaste ferite, alcune in maniera grave.
L’attentatore è un giovane di 21 anni, Alkam Khairi, che dopo aver sparato sarebbe fuggito con la sua auto, ma raggiunto dagli agenti è stato poi ucciso. Su di lui non è emerso nessun precedente di affiliazione politica, mentre i genitori sono stati arrestati.
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Secondo quanto riportato dal capo della polizia del distretto di Gerusalemme, l’attentatore “ha agito da solo ma stiamo continuando a scandagliare l’area”. Ha poi aggiunto che “un poliziotto e un volontario sono intervenuti per fermarlo e hanno impedito un attacco più ampio”.
A rivendicare l’attacco è stata la Jihad islamica, che ha parlato di “Un’operazione eroica” e di una “vendetta per i morti di Jenin”, in riferimento ai 9 palestinesi morti a Jenin in scontri con l’esercito.
Alla notizia dell’attentato, a Gaza City e a Rafah, nel sud della Striscia, si sono registrati cortei di persone in festa. A Jenin, Nablus e Ramallah sono stati anche distribuiti dolciumi ai passanti.