Omicidio Salvatore Silipo, la dinamica suggerisce una esecuzione. Arrestato il titolare dell’officina che ha precedenti penali per truffa
L’omicidio di Salvatore Silipo, il 29enne ucciso in un’autofficina di ricambi pneumatici di Cadelbosco Sopra, sta assumendo le caratteristiche dell’esecuzione. Secondo quanto emerso dalle prime indagini, sembra che la vittima, genero di un collaboratore di giustizia, sia stato fatto inginocchiare e ucciso con un colpo al collo.
Il colpevole, già arrestato, sarebbe Dante Sestito, 70 anni, gestore dell’autofficina. Una pattuglia dei Carabinieri, poco dopo l’omicidio, era in transito presso l’officina diretta allo stadio per garantire la sicurezza, ma in strada sarebbe stata allertata da un cugino della vittima.
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Tgcom 24 informa che l’arma del delitto è un revolver “Smith & Wesson” calibro 44 Magnum risultata rubata e illegalmente detenuta. I militari dell’Arma sono a lavoro per ricostruire movente e dinamica esatta. Sembra che la vittima abbia lavorato fino ad un mese prima in quella officina e vi si sarebbe recato sabato forse per un chiarimento.
Al vaglio degli inquirenti anche il passato dell’Azienda, che era stata al centro dell’operazione “Billions”, una maxi inchiesta su un’associazione a delinquere che faceva profitti con fatture false. Inoltre, qualche anno fa la sede dell’azienda aveva ricevuto colpi d’arma da fuoco. Anche la vittima aveva dei precedenti: un arresto nel 2020 per un’attività di spaccio di cocaina.
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