La paura, il timore di morire in quella notte di violenza
A Live Non è la D’Urso si è parlato ieri sera della vicenda dell’imprenditore Alberto Genovese che ha stuprato una ragazza. In studio nel salotto di Barbara D’Urso, il giornalista e scrittore Giuseppe Cruciani, Carlo Abbate e Alba Parietti, che ha detto: “La ragazza con cui lui è stato fidanzato per circa 1 anno e mezzo è la figlia di una delle mie amiche storiche. Ho conosciuto Genovese a Courmayeur, ci siamo incontrati tutti a pranzo. C’era questa grande corte di amici e persone vicine”. Ma dopo aver discusso in studio, la presentatrice ha introdotto il servizio che riguarda la 18enne vittima dello stupro, che ha deciso di raccontarsi a Live Non è la D’Urso.
Si è raccontata attraverso un audio: “In questi giorni dopo che è uscita la notizia del suo arresto i miei ricordi si sono fatti più precisi. Cercano di darmi la colpa o di giustificare quello che mi è stato fatto. Quello che ho vissuto io, quelle ore di paura non si possono neanche immaginare. Io ho avuto paura di morire, ho rischiato di morire. Ho avuto paura di non poter rivedere più la mia famiglia, i miei amici…”.
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E poi ha aggiunto: “penso che manchi tanta sensibilità riguardo all’argomento. Mi sono vista dipinta in tanti modi che comunque non giustificherebbe quello che mi è stato fatto, ma infastidisce perché non sono fatta così. Io che sono la vittima mi sono sentita più volte offesa, questa ulteriore violenza mediatica non credo che sia giusta”.
L’appello della ragazza
Con un filo di voce, attraverso il salotto della D’Urso, la 18enne ha fatto un appello: “in questo momento chiederei semplicemente un po’ di umanità a tutti” – e poi ha detto – “sono in cura con degli psicologi, psichiatri, ho comunque un po’ di persone al mio fianco che mi stanno aiutando. Sono debole, fragile e tutto questo odio gratuito nei miei confronti mi fa stare male”.
Vania (nome fittizio) ha concluso spiegando: “io sono una ragazza di 18 anni, faccio la modella, ho appena finito gli studi e venire associa in continuazione alla escort, gente che diceva che venivo pagata per andare a queste feste, non ho mai percepito le feste alla terrazza sentimento come pericolose, ma ho vissuto un inferno. Chiedo di essere lasciata in pace per favore. Grazie Barbara per la delicatezza con cui ha interagito fino ad ora come me”.