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Short news, dall’Italia e dal mondo: le notizie del 27 maggio in un click

Short news, dall’Italia e dal mondo: le notizie del 27 maggio in un click. Processo a Impagnatiello e molto altro

La settimana si apre con la deposizione di Alessandro Impagnatiello, l’imputato accusato dell’omicidio della fidanzata, Giulia Tramontano. Poi la cronaca prosegue con la scomparsa di una bimba di 8 anni e il grave malore per l’investitore del ciclista Rebellin.

Impagnatiello ammette il delitto in aula

Si è tenuta oggi una nuova udienza del processo a carico di Impagnatiello, accusato di aver ucciso la fidanzata Giulia Tramontano. Il Corriere della Sera riporta il passaggio dell’interrogatorio in cui il pm chiede ad Alessandro Impagnatiello di ricostruire il delitto:

«Giulia entrò in casa in un clima distaccato. Parlammo un quarto d’ora senza toni accesi. In quel momento lì non potevo trovare più giustificazioni non potevo più trovare altre verità. Giulia era la mia vita, mi disse che se ne sarebbe andata via di casa, che sarebbe tornata a Napoli e che io di quel bambino non avrei mai più avuto notizia, se avesse avuto gli occhi chiari o castani. Tirava fuori la realtà dei fatti, nel confermarmi che la nostra relazione e che non avrei mai visto il bambino ha distrutto definitivamente ogni mia ancora di salvataggio, ogni appiglio a cui potere aggrapparmi».

«E a quel punto cosa fece?», ha chiesto il pm.

«Andai di nuovo in doccia, siamo intorno alle 7.20-7.25 di sera. Poi, cercai di mangiare qualcosa, un panino, qualcosa di pronto. Non avevo appetito era solo un tenermi occupato. Ho lasciato spazio a Giulia in cucina, lei era in camera da letto, erano le 19.35. Io ho girato per casa, poi mi sono stabilizzato in sala. Giulia stava preparando qualcosa per sé, io ho udito un piccolo lamento, stava tagliando un pomodoro e si era fatta male a un dito. In un cassetto nella parte bassa della sala c’erano i cerotti e lei è andata verso questo cassetto. Ho chiesto cosa si fosse fatta, non mi disse nulla. Continuava a non rispondermi come se non esistessi, era ciò che lei provava in quel momento. Ero invisibile ai suoi occhi. Mentre lei era abbassata verso il cassetto, io ero in piedi. Sono rientrato in cucina e ho visto che c’era questo coltello. Mi sono posizionato immobile alle spalle di Giulia in attesa che si rialzasse. E quando finii per tornare in cucina presumibilmente la colpii». Impagnatiello si è poi fermato: «La colpii al collo. Non ho mai saputo quanti fossero i fendenti, l’ho saputo da un servizio televisivo. Il numero dei colpi non sarà mai una informazione a me disponibile».

«Ho colpito Giulia nella sala, davanti al mobile della tv. Giulia era frontalmente verso di me. Tutto è avvenuto prima delle 20».

«Giulia ha tentato di difendersi?». «Non ce n’è stata l’occasione», ha detto con la voce increspata dalla commozione. «Dopo l’omicidio avvolto da uno strato di insensata follia, con azioni illogiche tentai di fare sparire il corpo di Giulia tentando di dare fuoco al cadavere nella vasca da bagno. Ho trascinato il corpo dalla sala alla vasca da bagno». Poi ha raccontato di aver spostato il cadavere dalla casa alla cantina. «Era come se una parte di me cercasse aiuto, cercasse di essere vista da qualcuno. Perché spostai il suo corpo attraverso quattro rampe di scale, in una palazzina abitata da molte persone. Era come se sperassi che qualcuno mi vedesse, un vicino di casa, qualcuno che portava la spesa, come se volessi che qualcuno mi fermasse, mi scoprisse».

Bimba di 8 anni scappa da casa degli zii affidatari

Una bambina di 8 anni è scappata da casa degli zii a cui era stata affidata a Chieti. La piccola, residente in provincia di Chieti, si trovava a casa degli zii da quando i suoi genitori sono stati arrestati per detenzione e spaccio di stupefacenti e detenzione di armi. Secondo le prime ricostruzioni, la bambina era stata costretta a vivere in condizioni precarie, dormendo tra panetti di droga e pistole. Le ricerche scattate subito dopo la sua scomparsa sono ancora in corso. Le forze dell’ordine stanno battendo palmo a palmo la zona, avvalendosi anche dell’aiuto di elicotteri e cani da molecola. L’intera comunità è preoccupata per la sorte della bambina e si spera in un suo rapido ritrovamento.

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Wolfgang Rieke, il camionista tedesco che travolse e uccise il ciclista Davide Rebellin, è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso per un ictus ischemico che lo avrebbe colpito ieri sera. Oggi, avrebbe dovuto prendere parte alla prima udienza che lo vede imputato per l’omicidio del ciclista. I legali di Rieke hanno presentato istanza di rinvio per legittimo impedimento, che verrà esaminata questo pomeriggio. 

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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