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Short news, dall’Italia e dal mondo: le notizie del 10 gennaio in un click

Short news, dall’Italia e dal mondo: le notizie del 10 gennaio in un click. Caos in Ecuador e la violenza ad una bimba di 6 anni

La giornata di oggi, 10 gennaio, si è aperta con la notizia del rischio guerra civile in Ecuador, mentre in Italia continua a tenere alta l’attenzione sul caso Pozzolo, con le nuove dichiarazione dell’ex deputato di FdI. Infine, la cronaca con gli abusi sessuali ad una bambina di 6 anni.

Ecuador nel caos, guerra tra narcos e Governo

Tutto ha preso il va quando il presidente dell’Ecuador Noboa ha decretato lo stato di emergenza per 60 giorni, dopo l’evasione dal carcere di Adolfo Macias, considerato il re dei narcos. La scelta del presidente ha scatenato una serie di rappresaglie, con saccheggi, sparatorie, sequestri anche in una rete televisiva. Dieci persone, di cui due agenti di polizia, sono morti, mentre 14 sarebbero per ora gli arrestati. “La situazione è complicatissima”, a dirlo è mons. Antonio Crameri, presidente di Caritas Ecuador, vescovo del vicariato apostolico di Esmeraldas, città sul Pacifico, da mesi epicentro della violenza in Ecuador sull’orlo della guerra civile. “In questi giorni mi trovo a Guayaquil, dove si è scatenato l’inferno. Da Esmeraldas – racconta al Sir – mi raccontano di auto bruciate, negozi saccheggiati, persone sequestrate. Mi dicono che sono stati uccisi due agenti che facevano da scorta al procuratore della Repubblica. Quattro capi sono evasi dal carcere. Di fatto, non c’è legge, ora negozi e scuole sono chiusi, io stesso ho chiesto la sospensione delle messe in presenza, come si è fatto durante la pandemia. Io dovrei tornare a Esmeraldas, ma non so se sarà possibile. Iniziano anche a scarseggiare gli alimenti”.

Pozzolo: “non sono un pistolero. Dirò chi ha sparato”

Emanuele Pozzolo è tornato a Vercelli e in una intervista a laRepubblica si dice “sereno”, speranzoso “che la verità dei fatti emerga” e “convinto che l’incidente verrà qualificato come tale”. Pozzolo è indagato per lesioni aggravate a causa di quanto accaduto a una festa di Capodanno a Rosazza (Biella). Poi aggiunge: «Pistolero! Ma quale pistolero! Se ho una pistola con me il motivo esiste ed è serio, altro che esibizionismo. Sia chiaro, non dico di odiare le armi ma bisognerebbe anche sapere cosa c’è dietro». Ovvero: «Un porto d’armi che mi è stato rilasciato perché mi occupo dei dissidenti del regime iraniano per la Commissione esteri della Camera. Dietro ci sono attentati a gente che ha fatto le mie stesse battaglie». Poi nel corso dell’intervista, Pozzolo denuncia “i commenti terribili che sono girati sui social contro di me e contro i miei cari” e “alcuni giornali che mi hanno definito, per esempio, pistolero. Lo scrive gente che non sa minimamente cosa è capitato quella notte”. Poi conclude evidenziando una “sproporzione immensa tra quanto è successo e l’eco mediatico che ne è derivato”.

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Reggio Calabria, bambina di 6 anni violentata a scuola

E’ di violenza sessuale aggravata l’accusa nei confronti di un collaboratore scolastico, sessantenne, che avrebbe abusato di una bambina di sei anni nella scuola in cui lavorava. Secondo la ricostruzione dei fatti, la bambina avrebbe raggiunto l’uomo in una stanza per prendere una fotocopia che serviva alla maestra e in quel frangente avrebbe costretto la bambina a subire la violenza. La bambina ha poi confidato tutto alla mamma, permettendo la denuncia e l’attivazione del “codice rosso”, che ha consentito la chiusura delle indagini in maniera celere.

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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