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La cucina italiana candidata all’Unesco come patrimonio immateriale

La cucina italiana è stata candidata all’Unesco come patrimonio immateriale insieme all’Arte campanaria tradizionale

Il Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, riunitosi oggi 23 marzo, ha approvato come candidatura italiana da presentare all’esame del Comitato Intergovernativo per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale “La Cucina italiana fra sostenibilità e diversità bioculturale”.

Si legge nel comunicato ufficiale: “La cucina italiana è un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali che, senza gerarchie, la identificano e la connotano. Questo mosaico di tradizioni territoriali riflette la diversità bioculturale del Paese e si basa sul comune denominatore di concepire il momento della preparazione e del consumo del pasto a tavola come occasione di condivisione e di confronto”.

La cucina italiana è considerata “il frutto di un continuo gioco di connessioni e scambi che dalle precedenti generazioni arriva alle nuove. È anche una manifestazione quotidiana di creatività che rimanda al “buon vivere” italiano per il quale, nel mondo, siamo apprezzati e talvolta invidiati”.

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“Come evidenzia – prosegue la nota – lo storico Massimo Montanari, la candidatura vuole rappresentare la cucina italiana, domestica e non, come un mosaico in cui le singole tessere permettono di definire un insieme coerente che trascende l’unicità e la specificità di ogni singola tessera. Tutto ciò è il risultato di una storia plurisecolare caratterizzata da numerosi scambi, interferenze e contaminazioni reciproche. La cucina italiana, come emerge dal dossier di candidatura, è un elemento essenziale, vivo e attuale dell’italianità, riconosciuto tanto all’interno del Paese quanto all’estero”.

Il Consiglio Direttivo ha inoltre approvato la candidatura transnazionale “Arte campanaria tradizionale”, estensione all’Italia di questo elemento iscritto dalla Spagna lo scorso anno. La partecipazione italiana è promossa dalla “Federazione Nazionale dei Suonatori di Campane”, che raggruppa 22 associazioni presenti sul territorio italiano. Il dossier contiene diversi elementi, come le differenti tecniche di suonata; i paesaggi sonori quali feste, anniversari, riti; le forme delle campane realizzate da fonderie storiche e le strutture architettoniche dei campanili, come quelli di Piazza San Marco a Venezia e di Santa Maria del Fiore a Firenze.

Amalia Vingione

Amalia Vingione è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e presso lo stesso Ateneo consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna con indirizzo in Italianistica. Consegue un Master in Editoria e Comunicazione presso il Centro di Formazione Comunika di Roma. Attualmente lavora come Editor, Copywriter per diverse Case editrici e Giornali e si occupa di Comunicazione per enti e associazioni.

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